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Maltempo

Argentiera, esplodono i tombini: strade come canali e case allagate

di Andrea Massidda
Argentiera, esplodono i tombini: strade come canali e case allagate

Grossi disagi dopo la pioggia di venerdì 25. Intervento della Protezione civile

26 novembre 2022
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Sassari Strade trasformate in canaloni gonfi di acqua, terra e chissà cos’altro, un fetore nauseabondo di fogna, abitazioni allagate, transito dei vicoli pericoloso e a tratti impossibile. Ieri pomeriggio all’Argentiera è bastata un’oretta di pioggia battente per fare esplodere i tombini e mettere in allarme gli abitanti dell’ex borgo minerario. Un fiume di fango è scorso lungo le vie principali trascinandosi dietro le foglie e i ramoscelli che, insieme a materiale di risulta e ad altri detriti di ogni genere, ostruivano i chiusini sistemati ai lati dell’arteria principale, molto probabilmente non puliti a sufficienza. Tanto che alla fine è parso necessario l’intervento degli agenti della compagnia barracellare e della Protezione civile con i mezzi dotati di pompe idrovore. Intorno alle 19 tutto è tornato alla normalità. Si è trattato, tuttavia, di una criticità annunciata. Almeno a sentire i residenti, che di questa situazione sembrano non poterne davvero più.Tra loro Francesco Podda, ex consigliere della circoscrizione unica di Sassari. «Proprio per il ruolo che ho ricoperto – commenta – posso dire che l’Argentiera viene ricordata soltanto nel periodo estivo per vantarsi che nel territorio di Sassari abbiamo una delle zone più belle e frequentate del Nord Ovest della Sardegna, ma francamente nulla è stato fatto per il rispetto delle persone che all’Argentiera ci vivono tutto l’anno. Vorrei precisare – continua Podda – che non chiediamo certo interventi stratosferici , ma semplicemente i l decoro e la pulizia del borgo, considerato che paghiamo le tasse come in una qualsiasi via del centro città: se non vengono fatti i lavori di pulizia delle caditoie e dei tombini si possono verificare anche incidenti molto gravi con danni a persone e cose. Basta promesse, ora vogliamo vedere i fatti». Parole condivise da Adriano Uleri, che vive in una abitazione ubicata nella strada privata sotto Cala Sini. «Sono anni che chiediamo, a ogni amministrazione, di risolvere il problema o una volta per tutte, ma niente, non ci ascoltano». Tornando alla giornata di ieri, a dare l’allarme con una telefonata al comando della polizia locale è stata Rita Angheleddu, consigliera della municipalità della Nurra. «Intorno alle 15 – racconta lei stessa – ho ricevuto una segnalazione da parte di alcuni abitanti del borgo, molto preoccupati perché si stavano allagando alcune case, in particolare quella di una famiglia disperata per come si stava evolvendo il diluvio. A quel punto ho subito chiamato il comandante Gianni Serra, il quale ha compreso immediatamente la situazione e non ha esitato a mandarci i soccorsi». Effettivamente, una volta ricevuto l’allarme il capo della polizia locale ha per sicurezza ritenuto opportuno allertare i barracelli e la Protezione civile con i mezzi dotati di pompe idrovore. E fortunatamente, anche poiché la pioggia si è placata, in poche ore l’emergenza è rientrata. Rita Angheleddu ringrazia per il pronto intervento, ma sottolinea che la sua preoccupazione non si attenua. «Anche se ieri poi tutto si è in qualche modo risol to – dice – resta il fatto che i nostri appelli a tenere puliti caditoie e tombini cadono sempre nel vuoto».

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