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Tribunale

Sassari, separato e licenziato non mantiene i figli: il giudice lo assolve

di Nadia Cossu
Sassari, separato e licenziato non mantiene i figli: il giudice lo assolve

Imputato un infermiere che aveva perso il lavoro

12 dicembre 2022
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Sassari All’età di 50 anni era stato licenziato dalla cooperativa per la quale lavorava come infermiere e non era riuscito a trovare un altro impiego. Solo qualche sporadica assistenza a domicilio che a stento gli permetteva di provvedere a se stesso. Per questo motivo a un certo punto non era stato più in grado di pagare l’assegno di mantenimento alla sua ex moglie e ai due figli avuti insieme a lei. Circostanza, questa, che aveva spinto la donna a presentare una querela. In seguito all’opposizione al decreto penale di condanna presentato dall’avvocato Sabina Useli (che ha tutelato l’infermiere) si è svolto il processo davanti al giudice monocratico. Alcuni giorni fa l’imputato è assolto “perché il fatto non costituisce reato”. Il suo legale ha richiamato in particolare la sentenza numero 32576 del 2022 che aveva assolto un padre per inadempimento incolpevole. «Ossia quando la mancata corresponsione del mantenimento – ha riportato testualmente l’avvocato Useli – è legata a esigenze improcrastinabili della vita personale dell’imputato, come procurarsi da mangiare e da dormire». Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a due mesi e 600 euro di multa ma il giudice Antonietta Crobu, accogliendo la tesi del difensore, ha assolto l’infermiere.

Durante il processo il cinquantenne aveva raccontato delle grosse difficoltà incontrate dopo il licenziamento dalla cooperativa che aveva preferito puntare su personale molto più giovane di lui. Da quel momento lui aveva provato a trovare lavoro altrove, sempre nello stesso ambito naturalmente, considerato che quel tipo di specializzazione non gli consentiva di fare altro nella vita. Era riuscito a trovare qualche impiego saltuario come assistente domiciliare da una signora anziana alla quale faceva delle iniezioni e che in cambio gli aveva messo a disposizione un alloggio. I suoi familiari gli davano una mano con la spesa e uno dei due figli in aula aveva raccontato come il padre si adoperasse per non fargli mancare nulla. Tanto che aveva deciso di andare a vivere con lui (e tutt’ora abita con il padre) mentre l’altro aveva preferito stare con la madre.

Al termine della discussione l’avvocato Sabina Useli ha insistito sul fatto che risultasse «comprovata una condizione incolpevole dell’imputato tale da esimerlo da responsabilità penale». E, lo stesso legale, aveva anche aggiunto che una sentenza del collegio del tribunale civile, in seguito alla presentazione dell’istanza di modifica delle condizioni di separazione, aveva annullato il mantenimento nei confronti della ex moglie dell’infermiere (che lavorava e aveva uno stipendio regolare) e aveva ridotto a cento euro quello per i due figli.

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