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Graffiti sui monumenti a Sassari, fermato il responsabile: ecco cosa rischia

Graffiti sui monumenti a Sassari, fermato il responsabile: ecco cosa rischia

Ha imbrattato edifici storici e facciate di chiese lasciando ovunque la firma "BLOW". E’ stato indentificato dalla polizia locale

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Sassari Ha imbrattato edifici storici e facciate di chiese nel cuore di Sassari, lasciando ovunque la firma "BLOW". Ora, dopo mesi di indagini, la Polizia Locale ha identificato il presunto responsabile: un 37enne sassarese residente nell’agro.

I fatti risalgono alla notte del 27 ottobre, quando in meno di mezz’ora il vandalo ha colpito diverse zone del centro storico, tra cui piazza Santa Caterina, piazza Duomo, via al Duomo, via Decimario e via Castelvì. Con una bomboletta spray ha tracciato il suo marchio su immobili di valore architettonico, storico e religioso, sfregiando beni che appartengono all’intera comunità.

Le indagini sono state lunghe e complesse. L’uomo ha agito nel cuore della notte, evitando testimoni. Solo una persona lo ha visto in azione, ma invece di fermarlo gli ha fatto un cenno di approvazione. Decisive, invece, sono state le immagini delle telecamere di sorveglianza, che hanno permesso agli agenti di ricostruire i suoi movimenti. Dalla ripresa davanti alla chiesa di Santa Caterina, dove è stato immortalato mentre imbrattava la facciata laterale, fino ai vicoli che lo hanno condotto alla sua auto parcheggiata in piazza Mazzotti. Qui si è cambiato d’abito prima di andarsene, ma il numero di targa e le registrazioni delle altre telecamere hanno permesso di identificarlo.

La svolta è arrivata con la perquisizione nella sua abitazione, autorizzata dall’autorità giudiziaria. Gli agenti hanno trovato 88 bombolette di vernice spray, due bidoni di pittura acrilica al quarzo e diversi materiali usati per i raid vandalici. Non solo: nell’abitazione c’erano anche numerosi fogli con la scritta "BLOW", identica a quella comparsa sui muri della città.

Tutto è stato sequestrato. Ora il 37enne dovrà rispondere di deturpamento e imbrattamento di beni culturali e paesaggistici, un reato punito con la reclusione fino a tre anni e una multa fino a 10mila euro. L’episodio ha suscitato grande indignazione tra i cittadini, che vedono nel centro storico un patrimonio da tutelare e non da sfregiare. La speranza è che questa vicenda serva da monito per chi pensa di poter trasformare la città in una tela privata per i propri graffiti. (foto Nuvoli)

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