La Nuova Sardegna

Sassari

L’iniziativa

Sul palco con la musica dei Nomadi per ricordare Gabriele e Francesco: ecco chi erano

di Mario Bonu
Sul palco con la musica dei Nomadi per ricordare Gabriele e Francesco: ecco chi erano

Il concerto dei “Fiore Nero” dedicato ai due amici scomparsi nel 2013

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Osilo “Saprò alzarmi in volo e vedere dove sei, ti manderò a dire goodbye… e andare contro il vento, non è difficile lo sai, lo è, senza un saluto, casomai...”. Sono i versi di “Ti lascio una parola (Goodbye)” dei Nomadi, che Lello Pulinas, voce e frontman dei Fiore Nero, ha voluto dedicare ai due amici prematuramente scomparsi, Gabriele Usai e Francesco Nonna.

Un’emozione forte, dove è stato racchiuso il senso di una serata che di momenti emozionanti ne ha vissuto diversi. Un altro fra questi, l’apparizione sul palco di Daniele Campani, batterista dei Nomadi per 33 anni, dal 1990 al 2023, che fra gli applausi scroscianti ha ricordato il concerto del gruppo al campo San Valentino di Osilo nel 1991, ed Elisa Minari, bassista dei Nomadi dal 1992 al 1997.

Il concerto di venerdì, organizzato dall’associazione culturale “Il suono delle idee” col patrocinio del Comune di Osilo, aveva per titolo “Una canzone per gli amici. In ricordo di Francesco e Gabriele”, ed era dedicato a due giovani osilesi prematuramente scomparsi nello stesso anno. Gabriele Usai era morto il 23 marzo del 2013, all’età di 19 anni, stroncato da un tumore, mentre Francesco Nonna era scomparso pochi mesi dopo, il 23 giugno 2013, anch’egli a soli 19 anni, dopo una festa notturna in spiaggia a Platamona.

Così la serata è stata anche l’occasione per una raccolta fondi a favore dei reparti di Oncologia e Cardiologia dell’ospedale civile di Sassari. E per sensibilizzare i presenti su quelle tematiche, dal palco hanno parlato le dottoresse Antonella Arru, che all'epoca seguì Gabriele Usai, e Paola Berne. E poi la musica, tanta musica di una band che non esegue in maniera pedissequa le canzoni dei Nomadi, ma le reinterpreta, conferendo loro uno stile personalissimo, a iniziare dalla voce di Lello Pulinas, osilese doc, leader del gruppo, in molti momenti entusiasta e commosso. E poi i brani, cantati a gran voce dal pubblico presente, da quelli meno noti a quelli che sono stati la bandiera della storica band: Auschwitz, La canzone della bambina portoghese, Asia, la stessa Goodbye. Ora l’idea – l’ha lanciata Lello Pulinas dal palco – è quella di ripetere il concerto tutti gli anni, dedicandolo a Gabriele e Francesco, e a tutti i ragazzi prematuramente scomparsi. 

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