Il capitano Gigi Scotto: «Abbiamo un sogno, facciamo un regalo alla città»
La Torres verso i playoff: «Sappiamo quanto valiamo, ora proviamo a riscrivere la storia»
Sassari «Il nostro ciclo non è ancora chiuso, abbiamo tutti un sogno: fare un grande regalo alla città, alla società e a noi stessi». Gigi Scotto sfoglia l’album di una stagione di altissimo livello ma morde già il freno in vista dei playoff. Il capitano della Torres attende di conoscere il nome dell’avversaria di domenica, ma preferisce concentrarsi sul presente.
Come arrivate a questi playoff? «Bene, ci stiamo preparando con grande impegno e sappiamo quanto valiamo. Arriviamo da una stagione al vertice, ancora una volta, e questo non era scontato. Il campionato si è confermato difficile, con tante squadre che in anni recenti hanno militato anche in A e B, e noi abbiamo fatto vedere di essere all’altezza».
L’esito dei playoff dello scorso anno può davvero servire da lezione o è meglio resettare tutto? «Che vada resettato tutto è scontato, perché ogni situazione è diversa e perché nel calcio bisogna sempre guardare avanti. Tanto più che da ora in poi ciò che hai fatto durante l’anno non conta più nulla. Però noi che ci siamo dall’anno scorso non abbiamo ancora ingoiato l’eliminazione col Benevento, arrivata dopo due prestazioni di livello. E non è l’unico boccone amaro».
In che senso? «Ci è un po’ rimasto qua anche il modo in cui è andata la seconda parte di questa stagione. Abbiamo giocato un campionato super e speravamo di giocarcela sino all’ultimo per la promozione diretta. Ora sarà importante partire bene, perché questo può dare una spinta sia a noi che alla città, per poter giocare al massimo e in maniera più spensierata».
Quale è stata la migliore Torres di questa stagione? «Io dico quella del periodo più recente, dopo la mini-crisi post Terni. Siamo stati bravi a riprendere la marcia giusta, abbiamo recuperato gli infortunati. Infatti ora siamo pronti».
Fuori casa avete vinto tanto ed è lontano da Sassari che si è vista la Torres migliore. È d’accordo? «Abbiamo vinto e giocato grandi gare in campi importanti, è vero».
È un problema mentale? «Ma no, molti pensano che in casa soffriamo la pressione. Ma quale pressione, a me il pubblico mi gasa e mi spinge a dare di più. Diciamo che ormai le squadre ci conoscono e soprattutto da noi ci attendono: abbiamo un gioco propositivo e se non fai le cose in maniera perfetta rischi di incartarti. Ma bisogna sempre partire dal presupposto che niente è scontato. Figuriamoci ora ai playoff, dove c’è concentrato il meglio della serie C».
Quest’anno ha giocato la metà dei minuti dello scorso campionato e ha contribuito con 4 gol e 3 assist. Quando si è visto il miglior Scotto? «Spero che si veda ora. Quando mi sono infortunato stavo molto bene. Ora ho recuperato completamente e spero di dare un buon contributo ai playoff. Ma se andremo avanti servirà il contributo di ogni singolo giocatore».
Nanni è esploso. Zamparo non si è ancora sbloccato. «Nicola ha lavorato tanto per meritarsi queste soddisfazioni, ma noi i progressi e l’impegno dei singoli li vediamo ogni giorno. Per quanto riguarda Zamparo, gli attaccanti vivono di momenti felici e infelici. Quando le cose non vanno devi essere bravo a lavorare per la squadra, e noi in allenamento vediamo questo impegno. Dico solo una cosa: i gol si pesano e alcuni valgono tanto. Non è finita».
Pensa che in città ci sia abbastanza entusiasmo? «Io penso di sì, ma si può crescere. Veniamo da due annate super, la società sta crescendo, in squadra c’è uno zoccolo duro con oltre 100 presenze che con questa maglia che ha fatto tutto il percorso dalla D; sono arrivati innesti importanti con elementi che hanno fatto salire il livello. Insomma, cosa manca?».
Forse solo una grande impresa. Al vostro gruppo, partito dalla D e capace di fare 143 punti in questi due anni, forse manca una vittoria “storica”, tipo Torres-Napoli o Torres-Palermo. «Il testa a testa e le sfide col Cesena dello scorso anno sono storia, anche se è andata come è andata. Per essere ricordati bisogna vincere ed è quello che vogliamo continuare a fare. Questo ciclo non è ancora chiuso, abbiamo fatto sinora qualcosa di eccezionale ma non ci basta».
Che tipo di motivazioni servono per vincere i playoff? «In uno spogliatoio ogni singolo giocatore ha le sue motivazioni per dare il massimo. Che possono essere legate al tifo, alle ambizioni personali, alla passione per la competizione, alla voglia di migliorare il proprio curriculum per salire di categoria e guadagnare di più. Sono tutte motivazioni valide: è chiaro che per noi giocatori locali c’è un sapore diverso in questa sfida. Ma tutti siamo impazienti e non vediamo l’ora di giocare».
Gigi Scotto, capitano e tifoso, cosa sogna? «Per me l’età avanza, non so quante altre occasioni avrò di provare a scrivere una pagina di storia che non è mai stata scritta in oltre un secolo. Ecco, io voglio aprire il mio cassetto dei sogni e la mia motivazione è questa. Anche i nostri tifosi hanno lo stesso sogno. E allora proviamo ad andare tutti compatti a caccia di un’impresa».