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La sassarese Margherita Lepori vince lo scudetto con Salerno

di Antonello Palmas
La sassarese Margherita Lepori vince lo scudetto con Salerno

Vent’anni, cresciuta nella Lions: «Grande gioia, mi piacerebbe provarla nella mia città»

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Sassari Una sassarese rimette le mani sullo scudetto della pallamano, per Sassari occorre ancora aspettare. Margherita Lepori, 20 anni, ha potuto gustare la gioia della vittoria del tricolore, ma con i colori della Pdo Salerno. «Una sensazione difficile da esprimere – dice l’ala destra mancina, cresciuta nelle file della Lions Sassari – Sono arrivata a Salerno a ottobre, a stagione iniziata, non avevo le idee chiare su cosa fare, poi c'è stata questa opportunità e allora ho detto: perché no? Proviamoci. All'inizio è stata un po' dura, non ero mai stata fuori casa da sola. Ma con le mie compagne mi sono trovata subito bene. Il bello di questo sport rispetto ad altri, forse perché meno conosciuto, è anche il clima che si riesce a creare tra compagne, l’approccio è differente e la squadra diventa famiglia».

Margherita, che frequenta Giurisprudenza seguendo le orme paterne («mio padre è avvocato, ma no, nessuna imposizione: mi piace davvero» precisa ridendo) ha dovuto anche adattarsi a dei ritmi nuovi: «Nonostante non fossi abituata a un certo tipo di allenamenti molto duri che ti costringono a uno routine particolare, sono riuscita a trovare il mio equilibrio e a stare bene».

La sassarese, che ha trovato il suo spazio nel corso della stagione in quasi tutte le partite e anche qualche minuto in Gara1 di finale vinta con Erice, resterà in Campania? «Bella domanda. Molto probabilmente rimarrò, ora che i playoff sono finiti devo parlare con la società. L’allenatore Thierry Vincent mi vede migliorata e mi ha raccomandato di proseguire. D’altra parte la pallamano mi piace davvero, mi ha aiutato molto sotto tanti punti di vista, mi ha permesso di conoscere molte persone e fare amicizie. È una cosa che non vorrei mai perdere».

Vincere a Sassari sarebbe un sogno? «Purtroppo per ora non vedo le condizioni per riportare i successi di ormai tanti anni fa, la realtà del femminile a Sassari è quella che è. Ma sarebbe veramente bello».

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