La Nuova Sardegna

L’intervista

Cesare Bocci: «Vi racconto Battisti, ma il mio idolo resta De Gregori»

di Alessandro Pirina
Cesare Bocci: «Vi racconto Battisti, ma il mio idolo resta De Gregori»

L’amore per la musica: «Ascolto tutto, dal liscio al rap»

08 agosto 2022
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Il personaggio di Mimì Augello lo ha fatto conoscere al grande pubblico. Ma gli ha anche permesso di fare decollare una carriera che si è evoluta a 360 gradi. Il cinema, le fiction, i musical, la vittoria a Ballando con le stelle, i viaggi televisivi nelle grandi bellezze italiane. E ora Cesare Bocci arriva in Sardegna in un’altra veste ancora. Il 12 agosto l’attore sarà protagonista a Carbonia, all’interno di “Notte a Monte Sirai”, dello spettacolo “Lucio Battisti Emozioni”, un viaggio nella musica e nelle parole di uno dei più grandi cantautori italiani, in cui sarà la voce narrante - su testo di Michele Mirabella - affiancato da Rocco Debernardinis al clarinetto e Leo Binetti al pianoforte.

Bocci, chi è Lucio Battisti?
«Un gigante della musica, con cui sono cresciuto. Io sono della generazione che è stata testimone dei suoi grandi successi e del successivo cambiamento elettronico dopo la separazione da Mogol. Emozioni che ci accompagnano ancora adesso. Battisti è eterno, come i Pink Floyd o i Queen. Risalgono tutti agli anni Settanta, ma cinquant’anni dopo sono ancora attualissimi».

Una canzone preferita di Battisti?
«Sicuramente “Una donna per amico”, ma sono talmente tante che viene davvero male sceglierne una. Rischierei di fare un torto a un’altra. Ognuna ha segnato un momento particolare della mia vita. Se penso ad “Acqua azzurra acqua chiara” ricordo quando la suonavamo in gita con la scuola».

Che spettacolo sarà?
«Sarà uno spettacolo che richiamerà emozioni che abbiamo già provato. Sarà un racconto di Lucio come uomo, da quando partì da un paesino del Lazio a quando ha deciso di ritirarsi perché ferito dalle illazioni su di lui. Dicevano che era tirchio, uomo di destra. Invece, lui era tutt’altro: era un uomo molto semplice con una grandissima genialità. Battisti si è ritirato perché era diventato un fenomeno da andare a vedere anziché un artista da andare ad ascoltare».

Il suo legame con la musica?
«A casa mia non c’era neanche una radio, sono stato io a portare la musica in casa con la prima chitarra con cui da ragazzetto ho iniziato a sonicchiare. Da lì il rapporto si è intensificato sempre di più, e poi come attore sono protagonista di musical».

I suoi gusti musicali?
«Io spazio molto, vado dal liscio alla trap. Non ho una preferenza decisa e delimitata. Certamente il rock e il pop, sia italiani che stranieri, mi corrispondono di più, anche perché sono i generi più caratterizzanti gli anni in cui ero giovane. Ma mi piacciono anche il rap e la trap. Apprezzo artisti come Ghali, J-Ax. A Iglesias andrò a vedere Mahmood».

C’è un cantante o una canzone del cuore?
«Le racconto una storia. Un attore sa che la sua professione è un salto nel buio, non sa mai quando e se lavorerà. Così per potermi permettere di fare l’attore ho fatto per anni altri mestieri. Tra questi ho lavorato anche come responsabile tecnico di tournée con Ron, Mietta, Anna Oxa. Ho conosciuto tanti cantanti, senza mai riuscire a incontrare il mio idolo, Francesco De Gregori. Un giorno il responsabile del service con cui lavoravo mi chiama e mi fa: “sono in Sicilia, ti devo passare una persona”. Dall’altra parte sento: “pronto” Mi è bastato per capire che era lui: “mi dica, Francesco” E lui: “dammi del tu”. Un’emozione incredibile».

Poi vi siete incontrati?
«In Umbria da un amico comune. Lui era un appassionato di Montalbano e ci aveva tenuto a farmi i complimenti».

E Mimì Augello quale musica ascolta?
«Le canzoni per fare innamorare le femmine (dice con la parlata siciliana del vice di Montalbano, ndr)».

Ha concluso su Rai 3 “Imperfetti sconosciuti” con sua figlia Mia sugli scontri generazionali: vi confrontate sulla musica?
«È lei che mi fa conoscere tanti i nuovi cantanti, ma mi sorprende anche perché ascolta i Deep Purple oppure Bob Marley, che già da piccolina le piaceva tantissimo».

Lei conduce i telespettatori in viaggi nelle grandi bellezze dell’Italia: c’è anche la musica tra queste?
«Assolutamente sì. Io avrei voluto fare una puntata sull’opera lirica, la prima espressione musicale che ci ha fatto conoscere in giro per il mondo. Ogni espressione d’arte è una grande bellezza: la pittura, la musica, la danza. E ognuna di queste meriterebbe un viaggio».

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