La Nuova Sardegna

Arte

La città di Boston salva il murale di Costantino Nivola che rischiava di andare perduto

Paolo Curreli
La città di Boston salva il murale di Costantino Nivola che rischiava di andare perduto

La ristrutturazione dell’Hurley Building mette al sicuro la grande opera dell’artista di Orani

28 agosto 2022
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L’amministrazione della città di Boston investe oltre un miliardo dollari per il recupero di un’area dove sorge uno dei più importanti complessi di edifici della città in stile brutalista (la corrente architettonica che nel secondo dopoguerra scelse di utilizzare la rudezza del cemento a vista; in francese béton brut, da cui il nome del movimento).

Uno sforzo di rinnovamento urbano che in passato ha spazzato via gran parte degli edifici del West End di Boston senza tenere conto del valore storico e artistico di quel tipo di architettura. «L’idea è quella di aprire davvero il “super blocco” e creare uno spazio più inclusivo, amichevole e accogliente all’interno» ha affermato al The Boston Globe Bill Gause, vice presidente esecutivo della McCall Properties, ditta incaricata del recupero dell’area. Gause ha aggiunto che verranno conservati anche i famosi murales del monumentale ingresso del Charles F. Hurley Building realizzati dell’artista di Orani Costantino Nivola: «Dobbiamo salvare il delicato equilibrio tra la conservazione di ciò che è presente nell’architettura del luogo consentendo al contempo agli edifici futuri di trovare un dialogo con la storia di questa area».

L’impresa con sede a Boston riadatterà e ricostruirà i sei piani del Charles F. Hurley Building, all’angolo di Staniford e Cambridge Street, con l’obiettivo di realizzare laboratori scientifici, anche se la destinazione principale rimarrà quella legata agli uffici governativi.

Nella discussione nata in questi decenni nella città americana ha vinto la visione di salvaguardare questo tipo di architettura che per molti, invece, era troppo legata alla burocrazia e con la pesante memoria legata all’ospedale psichiatrico che sorgeva nella grande area. Visione che ha portato all’abbattimento di numerosi edifici.

Senza dubbio ha influito, nel dibattito sul restauro, anche il caso della piazza delle Wise Tower a New York, quando l’anno scorso un intervento frettoloso di riqualificazione mise in serio pericolo i cavallini che Nivola aveva realizzato nel parco giochi dell’area, progettata insieme all’architetto Richard Stein, coppia creativa che nel 1964 pensò di portare l’arte nell’edilizia popolare. Alla notizia il quartiere si oppose – utilizzando anche il rap e i social – all’abbattimento del parco giochi. Il Museo e la fondazione Nivola di Orani divennero portavoce della protesta che in poche ore fece il giro del mondo salvando l’opera di Nivola. L’interesse per il lavoro indirizzato verso l’arte pubblica di Costantino Nivola negli Usa è sicuramente in crescita, e l’attenzione per salvaguardare grandi murales e i grafitti di Boston ne sono sicuramente una prova. Come lo è stata la grande mostra che Magazzino Italian Art, museo di arte italiana con sede a Cold Spring, nella Hudson Valley, ha dedicato all’artista sardo l’anno scorso.

L’atrio del Charles F. Hurley Building a Boston ospita uno dei più significativi murali di Nivola. Opera che testimonia la collaborazione dell’artista con molti degli architetti più famosi del Ventesimo secolo e la sua attenzione per l’arte pubblica. Proprio per questo nel 1967 l’American Institute of Architects (A.I.A.) assegnò a Nivola medaglia per l’arte in architettura. Il murale dell’Hurley Building è la più grande opera di Costantino Nivola con la tecnica del graffitto sull’intonaco fresco. Un lavoro che riassume numerose esperienze dell’artista nel corso del decennio e che getta le basi per gli sviluppi futuri della sua arte gli anni Settanta.

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