La Nuova Sardegna

L'addio alla scrittrice

Nei racconti di Rosetta Loy l’amore, la guerra e la Sardegna

Alessandro Magliaro
Nei racconti di Rosetta Loy l’amore, la guerra e la Sardegna

La scrittrice, scomparsa sabato scorso a 91 anni, sposò il fratello del regista Nanni

03 ottobre 2022
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“Le strade di polvere, La parola ebreo, Cioccolata da Hanselmann, Gli anni tra cane e lupo... sono i tuoi titoli che ho più amato, che il viaggio ti sia lieve” ha scritto la figlia scrittrice Margherita annunciando la scomparsa di Rosetta Loy, autrice di numerosi amati romanzi, nata a Roma il 15 maggio 1931, tante volte premiata nella sua lunga carriera. La scomparsa è avvenuta sabato sera per arresto cardiocircolatorio. La memoria della guerra, il valore della storia, l’assunzione delle responsabilità erano nelle sue opere un elemento fondamentale. Con gli anni della maturità il pensiero era rivolto moltissimo alle giovani generazioni. Il primo racconto l’aveva scritto a nove anni. «Ma a scrivere con costanza e metodo, e la ferma determinazione a diventare scrittrice, quella è avvenuta a ventiquattro o venticinque anni», aveva detto anni fa. Il suo esordio lasciò il segno: scelse un cognome d’arte, Loy, quello del primo marito Giuseppe, fratello del regista Nanni, e con il romanzo “La bicicletta” vinse il Viareggio opera prima. Una parentela acquisita, quella con la famiglia cagliaritana dei Loy, che la portò a frequentare regolarmente l’isola durante l’estate innamorandosi per sempre dei paesaggi indomiti e di quel senso di libertà che questa porzione di terra le ispirava.

Dopo quel romanzo e altre opere nel 1987 arriva la sua opera forse più nota, “Le strade di polvere” che vinse tra gli altri il Campiello e il Viareggio Répaci e fu tradotto in molte lingue. La sua famiglia, cattolica, romana, abitava in un prestigioso palazzo della via Flaminia a Roma. Non aveva aderito al fascismo ma nel 1938 non aveva neppure preso le distanze dalla promulgazione delle leggi razziali. Il libro è una sorta di esame di coscienza. Nel libro “Gli anni fra cane e lupo. 1969-1994” (Chiarelettere) scrisse con il rigore dello storico di professione partendo dalla strage di Piazza Fontana a Milano alla prima vittoria elettorale di Silvio Berlusconi e alle dimissioni dalla magistratura di Antonio Di Pietro. Dal matrimonio con Loy nacquero quattro figli e l’unione durò per trent’anni, fino alla morte di lui. Ebbe una lunga relazione con il critico Cesare Garboli, di cui rimase amica fino alla sua scomparsa nel 2004 e a cui è dedicato il libro più recente, “Cesare”. Nel 2017 ebbe il Campiello alla carriera.
 

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