La Nuova Sardegna

Oristano

Dalla Grecia alla Sardegna storia dei giardini mediterranei

di Davide Pinna
Dalla Grecia alla Sardegna storia dei giardini mediterranei

Il paesaggista Thomas Doxiadis ospite della fiera florovivaistica di Donigala Fenughedu: «Certi modelli a prato verde più adatti alla Florida che alle nostre coste»

20 ottobre 2022
3 MINUTI DI LETTURA





Fu un serpente in un giardino a rompere il patto fra l’uomo e Dio, nel racconto biblico della cacciata di Adamo ed Eva dall’Eden. Può essere un serpente in un giardino a generare una nuova alleanza fra l’uomo e la natura, nelle intuizioni dell’architetto paesaggista greco Thomas Doxiadis. Sabato scorso ha affascinato un pubblico di professionisti e appassionati con una lezione dedicata al tema del giardino mediterraneo con un racconto che, passando per i giardini pensili di Babilonia e le geometrie delle siepi rinascimentali, ha descritto l’evoluzione verso il modello di giardino inglese a prato verde, che oggi domina incontrastato anche in Sardegna, nei quartieri residenziali e nei resort turistici. Un modello che spesso si rivela incompatibile con il paesaggio circostante, fatto di macchia mediterranea e sassi. In tempi di crisi energetica, idrica ed economica non si può poi sottovalutare un aspetto: il modello prevede una spesa di risorse idriche e monetarie ingenti per la manutenzione. Così, pochi mesi dopo l’inaugurazione, le verdi aiuole pubbliche si trasformano in desolate steppe giallastre. Non poteva esserci luogo più adatto, per questa carrellata storica, di un vero e proprio locus amoenus, l’ex vivaio palmifero di Donigala Fenughedu (Oristano) che, dopo anni di abbandono e vari incendi dolosi, è stato trasformato nel ristorante e azienda agricola e vivaistica Ros’e Mari. Qui, con un fuori stagione per celebrare la fine delle restrizioni legate alla pandemia, si è svolta la ventesima edizione di “Primavera in Giardino”, la fiera-mercato florovivaistica organizzata dal vivaio “I campi” di Milis. Decine di espositori selezionati da un comitato scientifico, ognuno specializzato in un determinato settore, e numerosi eventi collaterali, fra cui il simposio dedicato al tema della simbiosi fra natura e uomo, promosso dall’associazione Landplants Sardinia. Il serpente, che determinò la cacciata dell’uomo dal Giardino dell’Eden dopo aver istigato Eva ad assaggiare la mela, torna nel racconto di Doxiadis, che ha parlato di un suo progetto in un’isola dell’Egeo per la realizzazione di una villa privata. A lavori conclusi la committente svizzera trova un serpente fuori casa. «Studiammo un metodo per tenere lontani i serpenti, senza far loro del male – ha raccontato Doxiadis –, ma quando lo presentammo alla committente disse che non c’era più bisogno. Non abbiamo mai capito se questa scelta derivasse dall’entità del preventivo o dal fatto che avesse accettato la convivenza con la natura». L’aneddoto è il pretesto per immaginare un modo diverso di progettare i giardini. Doxiadis racconta il movente delle sue intuizioni: «Ho visto l’ambiente mediterraneo perdersi anche a causa dei giardini che seguono uno stereotipo che sarebbe più adatto alla Florida». «L’unico modello di giardino in Sardegna – ha aggiunto l’organizzatore del simposio Italo Vacca – è quello che vediamo in Costa Smeralda. Ma se pensiamo al contesto del verde urbano, non si tratta di un sistema applicabile. Lo scopo di questa simposio è proprio quello di offrire una prospettiva diversa».
 

In Primo Piano

Video

Sassari, il sindaco Nanni Campus: «Il 25 aprile è stato strumentalizzato, anche io ho ceduto sbagliando clamorosamente»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative