La Nuova Sardegna

Prosa

Al Civico di Alghero si comincia da Chiara Francini

Chiara Francini
Chiara Francini

Stagione di prosa e danza Cedac: in cartellone Debora Caprioglio, Eva Grimaldi e Pino Quartullo

06 novembre 2022
2 MINUTI DI LETTURA





Ritratti al femminile e racconti d’amore e d’amicizia, immortali capolavori e testi di autori contemporanei, raffinate coreografie e performances acrobatiche con la Stagione di Prosa e danza organizzata dal Cedac al Teatro Civico di Alghero. Undici titoli in cartellone da novembre ad aprile con i grandi protagonisti della scena, dall’attrice, scrittrice e conduttrice Chiara Francini a Debora Caprioglio con Pino Quartullo e Gianluca Ramazzotti, alle eclettiche attrici e performers Benedicta Boccoli e Lorenza Mario, e ancora Caterina Costantini ed Eva Grimaldi con Eva Robin’s ed Evelina Nazzari, Marco Quaglia con Adalgisa Manfrida e Lucrezia Forni e tre giovani talenti isolani come Noemi Medas, Federico Giaime Nonnis e Leonardo Tomasi.

Michele Sinisi firma la regia di “Tradimenti” di Harold Pinter con Stefania Medri e Stefano Braschi e Valentina Esposito porta in scena la sua visionaria e distopica “Destinazione non umana”; spazio alla danza con “Tango Fuego” della compagnia Naturalis Labor e “Le Quattro Stagioni” di COB / Compagnia Opus Ballet mentre il Teatro del Sottosuolo propone “Paidia” nel segno del cirque nouveau.

Un ricco carnet di eventi con un focus sulla drammaturgia d’oltre Manica, da Harold Pinter a Mike Bartlett e sugli autori italiani, da Gianni Clementi a Fausto Paravidino, da Roberta Skerl a Valentina Esposito e Chiara Francini per affrontare temi universali e questioni cruciali del presente, dall’amore (e il disamore) all’ambiguità dei legami, dal ruolo e la condizione delle donne al rapporto tra genitori e figli, i labirinti della mente e i meccanismi del potere, la perdita degli ideali, le ambizioni e i sogni d’artista.

Ouverture – mercoledì 30 novembre alle 21 – con “Una ragazza come io” dove Chiara Francini, anche autrice del testo con Nicola Borghesi (che firma la regia), si racconta, ripercorrendo i momenti fondamentali della sua vita: «L’infanzia di paese, i nonni con cui è cresciuta, la famiglia matriarcale, l’adolescenza, il percorso di ragazza di provincia sano e caparbio, il desiderio combattuto e vivissimo di voler diventare mamma e la fierezza dell’essere sempre una diversa, una strana, una fuoriposto, un’inadeguata, una parvenue». Un monologo frizzante in cui l’artista si mette a nudo, parla di sé e rivela «cosa significhi per lei essere una donna oggi».



In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative