La Nuova Sardegna

Nuoro «Sarà un libro di riferimento per molti anni a venire». Paolo Cherchi, professore emerito della University of Chicago, nonché socio straniero dell’Accademia dei Lincei, non ha dubbi sul valore del volumone commemorativo “Grazia Deledda. Dentro l’intimo segreto del grande sogno” di Dino Manca, Arkadia editore. Un libro che chiude idealmente le celebrazioni per il 150° dalla nascita della scrittrice Premio Nobel lasciando a futura memoria «questo magnifico dono – sottolinea ancora Cherchi –, dai toni “narrativi” ma densi di sapere storico e filologico che mi pare una meraviglia». Con poche pennellate l’accademico nato ad Oschiri delinea infatti le caratteristiche principali dell’opera: gli argomenti trattati e interconnessi tra loro; la scrittura sciolta ed elegante, mai sciatta; le finissime sintesi storico-culturali che inquadrano il tempo; il discorso “europeo”.

A Dino Manca, nuorese, professore di Filologia della letteratura italiana all’Università di Sassari (dove insegna anche Storia della lingua italiana e Letteratura e filologia della Sardegna), il merito di aver saputo coniugare in un unico lavoro la sfera letteraria e quella più privata (e spesso inedita) di Grazia Deledda.

«Un simbolo e un punto di riferimento per tutti noi» scrive nell’introduzione al libro Anthony Muroni, direttore artistico del Comitato istituzionale per le celebrazioni deleddiane.

«Il miglior antidoto all’indifferenza e all’ignoranza» aggiunge nella prefazione Costantino Tidu, amministratore straordinario della Provincia di Nuoro.

Organizzato in due parti principali, con due apposite appendici a corredo, riccamente illustrato, carta patinata di grande formato, quasi 400 pagine, cartonato e con sovracoperta, “Grazia Deledda. Dentro l’intimo segreto del grande sogno” parte dagli “anni nuoresi” della prima formazione della giovanissima aspirante scrittrice per arrivare poi ai riconoscimenti “romani”, internazionali, fino agli altari del Nobel. Gli amori, gli amici e i nemici aprono lo scenario verso il mondo delle origini: l’arretratezza economica e il malessere sociale di Nuoro alla fine dell’Ottocento, un’epoca popolata da analfabeti e da grandi letterati in contemporanea. Ampio spazio Dino Manca dedica all’opera vera e propria della scrittrice: la poetica, le novelle, i romanzi. Con un focus particolare su Grazia Deledda tra due lingue: la comunicazione linguistica e letteraria degli italiani; sistema sardo e sistema italiano, il conflitto dei codici; dai manoscritti alle edizioni Treves, il laboratorio di scrittura.

«La Deledda sa bene che uno scrittore deve saper creare atmosfere – mette in evidenza Manca – e non unicamente esplicitare i fatti, raccontarli e non solo fotografarli, sublimarli in poesia e non riprodurli pedissequamente».

Una cifra moderna propria di una donna determinata, anticipatrice, visionaria, capace di narrare la sua terra e di renderla fruibile anche al resto del mondo, in un quadro tanto locale quanto universale senza precedenti. Questa è stata Grassiedda, quinta di sette figli di Giovanni Antonio Totoni e Francesca Chischedda Cambosu. Una vita, quella di Grazia Deledda, che è già di per sé un romanzo che merita di essere letto. Basta fare un salto nella casa della scrittrice, oggi museo e presidio dell’Isre, l’Istituto superiore regionale etnografico (oggetto di un capitolo nel libro di Dino Manca) per immergersi subito nella trama di un’opera sempre più studiata e sempre più affascinante. Ora ci sono anche queste nuove pagine, un lavoro titanico, una pietra miliare, “Dentro l’intimo segreto del grande sogno”, ad accompagnare i lettori in un viaggio nel mondo letterario e nel vissuto quotidiano di Grazia Deledda.