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Il gran ritorno dei Collage: ecco «Rinasco» brano dal cuore rock

di Alessandro Pirina
Il gran ritorno dei Collage: ecco «Rinasco» brano dal cuore rock

Tore Fazzi: «E ora il nuovo album». Oggi 2 giugno la presentazione a Rai1, poi domani al mega concerto a Sassari in piazza d'Italia. Cinquant'anni fa l'esordio a Olbia

02 giugno 2023
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La loro prima volta su un palco risale a più di cinquant’anni fa. Era la Olbia dei primi anni Settanta. Da lì sono partiti alla volta di Castrocaro, e poi Sanremo, quattro volte, un secondo gradino del podio, e tanti primi posti in classifica. Ora i Collage ritornano con un nuovo brano,“Rinasco”, da lunedì su tutte le piattaforme, ma che oggi presenteranno in anteprima su Rai 1 da Serena Bortone a “Oggi è un altro giorno”, mentre domani saranno a Sassari in piazza d’Italia per il mega concerto alla vigilia della Cavalcata, a cui prenderanno parte, tra gli altri, anche Valerio Scanu, Benito Urgu, Pino e gli Anticorpi e gli Istentales. Al timone dello storico gruppo c’è sempre Tore Fazzi, il veterano, affiancato da Francesco Astara, Fabio Nicosia e Uccio Soro.

Fazzi, “Rinasco” è la rinascita dei Collage?

«È sicuramente una rinascita dei Collage che continuano a rinascere. Questa canzone vuole significare che c’è sempre una rinascita, dopo una storia d’amore, dopo una brutta malattia o, perché no, semplicemente rinasciamo perché dopo avere chiuso gli occhi per tanto tempo decidiamo di rimetterci in gioco».

Questo brano è il preludio di un nuovo album.

«A sei anni dall’ultimo - anche se in mezzo c’è stato il mio da solista in sardo - abbiamo sentito l’esigenza di ritrovarci. Hanno iniziato a proporci brani e abbiamo ritrovato i nostri primi produttori, quelli di “Due ragazzi nel sole”. Siamo andati a registrare a Londra, sei pezzi li abbiamo già incisi, ora dobbiamo scegliere gli altri. Abbiamo voluto anche cambiare un po’ pelle».

Avete cambiato genere?

«Abbiamo voluto dare una svolta un po’ forte, meno nostalgici e melodici e più grintosi. Non dico rock, ma sicuramente un sound più duro».

C’è un ritorno di fiamma tra il pubblico e i cantanti della vostra generazione?

«Percepiamo il fatto che i media e gli organizzatori se ne stanno rendendo conto, ma in realtà il pubblico ci ha sempre seguiti. Non si spiegano altrimenti i tantissimi concerti che facciamo da sempre. Il nostro pubblico non sono solo anziani nostalgici, ma anche tanti giovani che vengono a sentire quel modo di cantare e suonare che oggi sembra dimenticato, perché sostituito dall’utilizzo di strumenti tecnologici e autotune».

Sanremo 1977, secondo posto. Ma resta il mistero sulla vittoria rubata.

«Sono cose che ci sono state raccontate, gli artisti sono sempre gli ultimi a sapere le cose. È vero che Mike Bongiorno disse “votate per i terzi”. Non è mai stata fatta chiarezza se si riferisse al terzo posto o alla terza esibizione. Quel che è certo è che la giuria fece grande confusione, ma noi ci siamo rifatti subito con il primo posto in classifica».

Avete più presentato una canzone al festival?

«Alcune volte, ma sempre credendoci poco. Perché a Sanremo non vengono scelte le canzoni in quanto canzoni, altrimenti non si spiega come mai certi artisti ci vadano 3 o 4 anni di fila».

Ci riproverete?

«Sanremo è sicuramente un palco importante, ti proietta subito davanti al pubblico anziché aspettare mesi e mesi di promozione. Perché no?».

Il vostro rapporto con i social?

«Fondamentale, grazie a essi ci teniamo in contatto con il pubblico e diamo appuntamento ai concerti: abbiamo già fissato una quarantina di date. La nostra è una grande comunità che si muove attraverso i social».

Quando vede i giovani artisti di oggi rivede i primi Collage?

«A volte li guardo con tenerezza, ma in realtà sono molto più scafati di noi. Ne sanno quante ne so io oggi. Sono preparatissimi sia a livello professionale che umano. Noi eravamo molto lontani dall’essere maturi. Oggi senti parlare questi ragazzi e ti sembra di ascoltare dei veterani».

Voi siete partiti da Olbia. Come Salmo, uno dei numeri uno della musica di oggi. Vi siete mai incrociati?

«Personalmente no, ma è una cosa che mi riservo di fare. Salmo lo stimo e lo ammiro perché ha raggiunto livelli eccellenti. La sua è una storia fortissima degna della nostra, ma anche molto di più perché sta continuando ad andare fortissimo. Sono certo che un giorno o l’altro ci sarà quest’incontro».
 

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