La Nuova Sardegna

Spettacoli

«La nostra Danza nel vento è pop come ci ha insegnato Carla Fracci»

di Serena Lullia
«La nostra Danza nel vento è pop come ci ha insegnato Carla Fracci»

La direttrice artistica Rossella Cardo parla del galà a Santa Teresa con le star mondiali

24 marzo 2024
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Tre edizioni sold out, biglietti evaporati in poche ore, cinquanta stelle internazionali della danza sul palco, sette milioni di telespettatori raggiunti con il promo dell’evento 2024 su Canale cinque. Numeri di una audace intuizione trasformata in appuntamento internazionale. Dietro “Danza del vento” c’è la visione e la determinazione della direttrice artistica, Rossella Cardo. Insegnante di ballo, alla guida della scuola di danza Art Ballet di Santa Teresa. Con lei “Danza nel vento” è diventata un palcoscenico di stelle. Nelle ultime edizioni hanno ballato nella piazza centrale del paese gallurese l’etoile della Scala Nicoletta Manni, i principal dancer del Royal Ballet di Londra Mayara Magri, Matthew Ball e Melissa Hamilton, e fuoriclasse della danza mondiale come Daniil Simkin. Quale sia il segreto Cardo lo spiega così. «Il successo della manifestazione è nella stessa idea che ha dato il via a tutto. Per la prima volta portare la grande danza in un territorio di straordinaria bellezza, un palcoscenico ideale nel quale unire bellezze naturali e il fascino dell’arte. Il secondo passo è far diventare Danza nel Vento un appuntamento fisso nel calendario della grande danza internazionale. Questo è il nostro obiettivo. Il valore per il pubblico, sia locale che di turisti, è far godere in un’unica serata i più grandi performer al mondo. Artisti provenienti dai più importanti teatri e compagnie di danza che per una sera condividono il palco e arrivano a un pubblico che non riuscirebbe altrimenti ad assistere a tale meraviglia in un solo evento in Sardegna. E il tutto in piena stagione estiva, dando valore ulteriore all’offerta della regione».

Un evento di altissima caratura che ha avuto anche la capacità di demolire le barriere culturali e diventare pop. «Carla Fracci è stata la pioniera. Ha dato inizio a una rivoluzione culturale di massa e Roberto Bolle ha seguito le sue orme, spalancando le porte del Teatro alla Scala a un pubblico così ampio da far diventare il linguaggio della danza comune ai più. I suoi spettacoli, i programmi televisivi e la sua figura così trasversale hanno fatto amare anche le opere più complesse. Così come Giovanni Allevi per la musica classica o Pavarotti per l’Opera. Fenomeni pop che aiutano ad arrivare quell’arte relegata il più delle volte in un luogo a porte chiuse». E infatti, seguendo proprio questa linea, Danza nel vento è diventata un premio per gli allievi della scuola di Amici di Maria De Filippi. «Abbiamo vissuto il nostro cammeo su Canale 5 come un grande riconoscimento del valore di Danza nel Vento, un enorme attestato di stima. Anche Amici gioca un ruolo fondamentale nella diffusione della danza, con un livello tecnico a ogni edizione sempre più alto. Siamo stati sommersi dalle richieste di partecipazione e siamo felici che sia stato riconosciuto il valore qualitativo del nostro format». Sul palcoscenico di Santa Teresa, anche quest’estate sono attesi i più importanti ballerini del panorama internazionale, che accolgono l’invito a partecipare con grande gioia. «Ci mettiamo tanta passione, che però da sola non basta se non sorretta da grande professionalità. Ecco, è il mix di questi due valori, passione e professionalità, che ci ha reso interlocutori credibili per le grandi stelle della danza. Così cerchiamo di diffondere l’amore per quest’arte facendo tutto nel migliore dei modi e offrendo ogni anno uno spettacolo sempre al massimo livello. Io e il mio team cerchiamo di metterci tutta la nostra esperienza, fiduciosi che le istituzioni locali ci aiuteranno e ci supporteranno in un progetto che ha l’ambizione di guardare al lungo termine». Passione, professionalità, esperienza. Pilastri del curriculum di Rossella Cardo che nel corso degli anni ha formato generazioni di ballerini, diverse nel tempo ma con un elemento in comune. «Quello che non cambia è la costanza e il sacrificio richiesto dalla danza classica – dice –. È rimasto il rigore, la disciplina, con una variante più dinamica e un’apertura ad altre discipline. I ragazzi sono cambiati ma resta immutata l’attenzione verso il bello dell’arte». Quando Rossella Cardo parla di danza nella sua voce c’è tutto l’amore per la sesta arte. Diventata una forma mentis, uno stile di vita. «La danza è rigore, rispetto ed estro, insomma è un precetto di vita che una volta fatto proprio è difficile lasciar andare – conclude –. Come diceva Nurejev “Ogni uomo dovrebbe danzare, per tutta la vita. Non essere ballerino, ma danzare».
 

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