La Nuova Sardegna

Cultura

Il sardo Bruno Enna firma il nuovo Dylan Dog

di Fabio Canessa
Il sardo Bruno Enna firma il nuovo Dylan Dog

Ecco la 37esima storia della collana OldBoy scritta dall’autore di Sassari

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Quando nell’autunno del 1986 Dylan Dog debutta nelle edicole, tra i lettori folgorati dalla creazione di Tiziano Sclavi c’è anche Bruno Enna. Da allora l’indagatore dell’incubo ha sempre fatto parte della sua vita, prima per passione poi anche per lavoro. Perché dal 2004, inizio della sua collaborazione con Sergio Bonelli Editore dopo anni già di esperienze per la Disney, lo sceneggiatore sassarese si è trovato più volte a raccontare storie di quello che è diventato un mito del fumetto italiano pubblicando per la serie regolare così come per le altre collane legate al personaggio che sono nate nel corso del tempo. Una di queste è Dylan Dog Old Boy, a diffusione bimestrale, che con l’albo in uscita sabato cambia format, un’unica storia al posto di due, e ricomincia la numerazione da uno. A inaugurare il nuovo ciclo l’avventura intitolata “Skinwalker” scritta proprio da Bruno Enna, con disegni di Gianluca Acciarino e copertina di Marco Nizzoli. «Sono orgoglioso – sottolinea l’autore – di inaugurare il nuovo corso di una collana alla quale sono particolarmente affezionato anche per la caratteristica dell’ambientazione negli anni Ottanta, il rapporto quindi diretto con il contesto iniziale di Dylan Dog».

Una storia che si presenta molto particolare leggendo già la sinossi ufficiale: Dylan si sveglia in piena notte, tra soffocanti miasmi di fumo, alle prese con un mostruoso essere simile a un coyote. Spalancata la porta di casa, l’inquilino di Craven Road si ritrova nel deserto del New Mexico accanto a un hogan dei navajo, dove farà conoscenza con una comunità di nativi americani che versa in una situazione di miseria e con la dolente vicenda di un ragazzo morto in circostanze misteriose, un fan di Dylan che sognava di raggiungere Londra per conoscere il suo idolo. «Lo scenario – spiega Enna – riprende un po’ quello della serie Saguaro che avevo creato per Bonelli. Mi ha spinto su questa strada anche il curatore della testata, Franco Busatta, quando ci siamo trovati a discutere di una serie televisiva che si intitola “Reservation Dogs” con protagonisti dei giovani nativi americani. In quelle comunità il confine tra reale e fantastico, con le loro tradizioni legate alla magia, è più sfumato e questo aspetto ho pensato potesse essere sfruttato per una storia di Dylan».

La 37esima che Bruno Enna firma sull’indagatore dell’incubo, una ricorrente parentesi dalle atmosfere dark per lo sceneggiatore sassarese più spesso impegnato a inventare racconti per Topolino e periodici gemelli tanto da aver perso il conto delle storie realizzate per la Disney. «Mi piace muovermi tra questi due universi, così distanti tra loro, e tornare di tanto in tanto a scrivere di Dylan. Sono un fan della prima ora, essendo nato nel 1969 avevo proprio l’età giusta quando uscì il primo numero».

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