La Nuova Sardegna

Cinema

David Di Donatello, niente statuetta per Geppi Cucciari, trionfa Germano per Berlinguer: tutti i premiati

di Paolo Ardovino
David Di Donatello, niente statuetta per Geppi Cucciari, trionfa Germano per Berlinguer: tutti i premiati

Ironia dell’attrice sarda sul ministro Giuli davanti al presidente Mattarella

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Seduta tra le poltrone rosse, Geppi Cucciari rimanda l’appuntamento con la statuetta. In gara nella cinquina come miglior attrice non protagonista, l’artista sarda, volto di “Diamanti” di Ozpetek, si è arresa a Valeria Bruni Tedeschi, che ha vinto per il ruolo in “L’arte della gioia”. A sperare per la stessa categoria c’erano anche Jasmine Trinca, per lo stesso film, Luisa Ranieri per “Parthenope” e Tecla Insolia per “Familia”. La platea del teatro 5 di Cinecittà, dove la serata dei premi è andata in scena, è una vetrina di stelle del nostro cinema. Oltre ai grandi nomi in gara, tante menzioni alla carriera e che esprimono il gusto del pubblico. Lo hanno testimoniato gli omaggi ad autori come Pupi Avati e Giuseppe Tornatore. La serata, condotta da Mika e da Elena Sofia Ricci, ha svelato i suoi premi più prestigiosi solo a notte ormai inoltrata.

  • ll miglior film Vermiglio di Maura Delpero che ha portato a casa sette statuette tra cui la migliore regia, il miglior casting, i migliori produttori, miglior suono, miglior autore della fotografia
  • David per i migliori effetti visivi a Victor Perez per “Napoli – New York”. 
  • David  a “Le Deluge” per la miglior acconciatura, i migliori costumi, il miglior trucco, la migliore sceneggiatura originale.
  • Lirica Ucraina di Francesca Mannocchi ha vinto il David di Donatello come miglior documentario.
  • A Margherita Vicario, Davide Pavanello, Edwyn Clark Roberts, Andrea Bonomo e Gianluigi Fazio il David di Donatello alla Miglior canzone originale per Aria! del film Gloria! di Vicario. Premio anche per la colonna sonora di Gloria!.
  • David miglior esordio in regia a Margherita Vicario.
  • David per il miglior montaggio a Jacopo Quadri per Berlinguer – La grande ambizione.
  • David speciale a Ornella Muti che però non era in sala.
  • David al miglior attore protagonista è andato a Elio Germano per Berlinguer – La grande ambizione.
  • Il David giovani a Napoli – New York di Gabriele Salvatores.
  • David alla carriera a Pupi Avati
  • David per la miglior sceneggiatura non originale per “L’arte della gioia”
  • Il David dello spettatore per il film più visto della stagione a Ferzan Ozpetek per Diamanti.
  • David migliore attore non protagonista a Francesco Di Leva per “Familia”

Ieri mattina invece tutti i candidati sono stati ospiti del presidente Sergio Mattarella al Quirinale, lì dove proprio Geppi Cucciari, ormai in piena ascesa di popolarità sul piccolo e sul grande schermo, è stata protagonista della presentazione mettendo nel mirino della sua ironia il ministro della Cultura, Alessandro Giuli: «L’unico che si può ascoltare anche al contrario come i dischi dei Black Sabbath», la battuta che più di tutte ha girato sui social, che fa riferimento ai discorsi spesso ermetici del ministro. Critiche aspre poco dopo da parte dell’attore Elio Germano, che ha vestito i panni di Enrico Berlinguer nel biopic dedicato al politico sassarese. «Meno male che c’è il presidente Mattarella, perché io ho fatto fatica invece ad ascoltare il rappresentante della cultura del nostro paese, il ministro. Non voglio esprimere la mia opinione personale, vorrei che il ministro si confrontasse con i diversi rappresentanti della nostra categoria – così l’attore –. Il cinema è davvero in crisi e noi crediamo per grossa responsabilità del ministero della Cultura». Infine, rivolto proprio a Giuli: «Mi piacerebbe che invece di piazzare i loro uomini nei posti chiave come fanno i clan si preoccupasse di fare il bene della nostra comunità mettendo le persone competenti nei posti giusti».

A prendersi la scena in serata, a partire dal red carpet, il divo più atteso di tutti: la star hollywoodiana Timothée Chalamet, accompagnato dalla fidanzata Kylie Jenner, che pochi giorni fa da sola era sul red carpet dei Met Gala, e dal padre. Al giovane attore di “Dune”, “A complete unknown” e “Chiamami col tuo nome”, tra i film che ha interpretato, ha ricevuto il David speciale. L’interprete statunitense, sul palco senza l’auricolare per la traduzione simultanea, nel suo discorso ha ricordato il legame con il regista Luca Guadagnino e con alcuni luoghi dell’Italia. Ha parlato della tradizione cinematografica, i film di De Sica e Rossellini, e ha citato il suo idolo Francesco Totti. Chalamet è grande tifoso della Roma. A Sean Baker, regista premio Oscar con “Anora”, il David internazionale. 

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