Silvana Giacobini: «Da Wojtyla alla Regina: i miei incontri. Estate? Si parlerà ancora dei Ferragnez»
La storica direttrice di Chi e Diva e donna si racconta: «Venni in Sardegna a fare i primi servizi sulla Costa e da allora è nel mio cuore»
Nella sua vita ha incrociato tutti i più grandi. Basta scorrere le sue foto su Instagram per vederla accanto a reali, star, potenti. Da Carlo d’Inghilterra a Sophia Loren, da Hillary Clinton a George Clooney. D’altronde, quella di Silvana Giacobini è da sempre una vita da prima pagina, o meglio da copertina, visto che il suo nome è legato ad alcune delle riviste patinate più famose d’Italia, avendo diretto prima Eva Express, poi Gioia, infine fondato e guidato per anni Chi e Diva e donna.
Silvana, che cosa sognava da bambina?
«Sono stata una bambina che viveva felicemente la sua infanzia con genitori che ringrazio di essere stati gentili e affettuosi. Mio padre e mia madre amavano la lettura e mi hanno avvicinata ai libri dalla prima elementare. E infatti sognavo proprio di fare la giornalista. Facevo dei piccoli temi nel corrierino scolastico. Mi inventavo gli articoli sui fogli protocollo che poi davo ai miei parenti in cambio di un finto prezzo. Finché non ho iniziato a volere soldi veri...».
Quando ha capito che la sua strada era il giornalismo?
«Ho iniziato in maniera molto semplice. I primi passi in televisione. E quando ho capito che riuscivo con facilità a incontrare i personaggi ho cominciato a collaborare con le riviste, a fare interviste, finché non ho deciso di lasciare la tv e dedicarmi solo alla carta stampata, col tempo diventando direttore di vari giornali: Eva Express, Gioia, Chi, Diva e donna, dove ancora oggi ho una rubrica molto frequentata».
Come furono gli inizi in tv?
«Feci anche una trasmissione per la tv dei ragazzi, si chiamava “Giochiamo al teatro” con Maria Signorelli, specializzata nel teatro dei burattini, lo stesso in cui aveva mosso i primi passi Carlo Verdone. È stata una gioia poter conoscere le forme teatrali di tutto il mondo».
Per la Rai venne a fare uno dei primi servizi sulla nascente Costa Smeralda.
«Da allora la Sardegna è sempre presente nel mio cuore. Tutti conosciamo la perla turistica quale è, ma a me piace andare a vedere la sua anima. Sento una forte spinta alla contemplazione della natura, che sia mare o entroterra. Di recente sono stata a vedere il pozzo sacro del santuario nuragico di Santa Vittoria di Serri. Invito chi mi legge ad andare a visitarlo. E poi ovvio che conosco bene Porto Cervo, sono una consorziata. Ho nel cuore tanti incontri, da Gina Lollobrigida a Porto Rotondo, a Lina Wertmuller, che mi diede una intervista che ho inserito nella biografia di Sophia Loren».
Ha conosciuto l’Aga Khan?
«Lo ricordo allo Yacht club in tempi recenti, una serata importante ma anche semplice».
Nella sua carriera ha incontrato star, potenti e reali: l’intervista che porta nel cuore?
«Più che una intervista ad avermi lasciato un’impronta nel cuore, nell’anima e nella mente è stato l’incontro con papa Wojtyla. Ho avuto anche il privilegio di conoscere papa Francesco, ma l’incontro con Wojtyla è stato qualcosa di mistico. Avevo intuito che era già malato, abbiamo parlato a lungo e lui mi dava delle carezze sul volto come fossi una bambina».
E l’intervista più difficile?
«Ci sono quei personaggi che parlano poco. Ai miei redattori mi raccomandavo sempre: non siate creativi, non mettete in bocca concetti diversi a un intervistato difficile. Al contrario voglio dire che una delle interviste più importanti, anche dal punto di vista della facilità, è stata quella con Hillary Clinton. Essendo avvocata e una grande testa ha reso facile la strada in una intervista sul sociale e sull’economico, che verteva su due temi ancora irrisolti in America: la salute e le armi».
E quella che non è mai riuscita a realizzare?
«Non mi sono mai posta problemi irrisolvibili, non ho mai aspirato a intervistare qualcuno. Però ho avuto il privilegio di scambiare più volte qualche parola con Carlo d’Inghilterra. E ho incrociato anche la regina Elisabetta, che, essendo molto vicine, mi sfiorò anche».
Ha coltivato qualche amicizia tra questi personaggi?
«Rapporti amichevoli sì, ma di amicizia vera e propria non posso parlare. Ho avuto il destino di dirigere giornali che mi tenevano molto occupata. Io ho privilegiato la famiglia e poi il lavoro. Ma ho anche amici non famosi ma molto fedeli. Ringrazio Iddio che esistano».
Qual era il filo conduttore delle sue direzioni?
«Sempre dalla parte delle donne. Negli anni stati fatti tanti passi avanti sul piano della parità, ma ancora ne mancano. Parità di diritti e doveri».
La differenza tra cronaca rosa e il gossip?
«È una distinzione molto delicata. Il pettegolezzo è anche quello che si sparge come un venticello che sospira. Può essere una supposizione, un sospetto, una invidia, tutto fuorché un dato di fatto. Il gossip maligno è da scartare, ma un giornalista di cronaca rosa se sente una notizia controlla che sia vera con il diretto interessato, che a quel punto o dice la verità o mente».
Servizi di cui si è pentita?
«Ho ricevuto pochissime querele e sono sempre rientrate perché c’erano i dati di fatto. Io guardavo pure l’oroscopo, ma quando il lavoro è pesante e approfondito dà anche i risultati positivi. Posso essere orgogliosa di avere tirato fuori anche notizie che sembravano assurde. Come il figlio illegittimo di Alberto di Monaco avuto da una hostess del Togo. Sembrava incredibile, c’è voluto coraggio a scriverlo».
Fu lei a pubblicare le prime foto di Luciano Pavarotti con Nicoletta Mantovani.
«Anche allora ci volle coraggio, ma c’erano le prove. Rivendico con orgoglio di non avere mai voluto nuocere a una persona, famosa o meno. Ci vuole sempre rispetto. Al tempo, per esempio, avevo taciuto la malattia di Marcello Mastroianni: gli avrei mancato di rispetto».
Che ne pensa dei personaggi di oggi, influencer e tronisti?
«Io ho una posizione che può sembrare stravagante, ma amo il tempo in cui vivo qualsiasi esso sia. Non è vero che i tempi andati fossero migliori».
I personaggi dell’estate?
«Credo si parlerà ancora della Ferragni. E di Fedez. Pur appannati, restano al centro dell’attenzione. A mio avviso finirà la stagione della bellona sexy e ritorneranno i cantanti molto amati. Punto su Achille Lauro e Lucio Corsi. Chissà, vedremo...».