La Nuova Sardegna

Le vite di pastori e beduini uniscono Sardegna e Palestina

di Fabio Canessa
Le vite di pastori e beduini uniscono Sardegna e Palestina

A IsReal a Nuoro sarà presentato il documentario Abele: il regista è il sassarese Fabian Volti, che l’ha scritto con Stefania Muresu

2 MINUTI DI LETTURA





Severino porta le sue capre al pascolo vicino al poligono militare di Capo Teulada, Billia custodisce il suo ovile nel Supramonte, Mario vive con il suo gregge all’ombra di una chiesa campestre non lontano da Sassari. Tre pastori sardi, testimoni in diverse parti dell’isola di una tradizione millenaria, con le loro storie che si intrecciano a quella di una famiglia di beduini nel deserto di Giuda, allevatori nomadi di pecore in un territorio controllato dall’esercito israeliano. Si muove tra la Sardegna e la Palestina, luoghi geograficamente distanti ma culturalmente vicini per la centralità di entrambi nella storia del pastoralismo errante dal Mediterraneo al Medio Oriente, il documentario “Abele” del sassarese Fabian Volti che sarà presentato in anteprima domani a Nuoro nella IX edizione di IsReal (alle 21 all’auditorium Lilliu). In concorso nella sezione internazionale, il film del regista sassarese è una di quelle opere che ben si sposa con l’indirizzo dato dal direttore artistico Alessandro Stellino al festival di cinema del reale organizzato dall’Isre: la proposta di documentari che raccontano e interrogano il presente con uno sguardo non convenzionale. “Abele” risponde a questa idea, etica ed estetica, con un affresco corale in cui i pastori protagonisti rappresentano un mondo ai margini che faticosamente resiste tra mutamenti epocali e trasformazioni sociali, militarizzazione del territorio e conflitti. Tematiche affrontate attraverso un linguaggio cinematografico che sostiene la narrazione con una voce fuori campo in arabo e in sardo (quest’ultima del poeta Alberto Masala) e unisce le riprese realizzate per il documentario, in digitale e in 16 millimetri, a filmati d’epoca provenienti dal fondo Fiorenzo Serra e dagli archivi visivi e sonori delle agenzie Associated Press e British Pathé. Un lavoro sulle immagini che invita all’ascolto dei luoghi, in particolare nella parte dedicata alla storia palestinese dominata da campi lunghi e lunghissimi che impongono l’aspro quanto affascinante paesaggio del deserto di Giuda come protagonista. Un territorio sotto la giurisdizione israeliana che non rende facile la vita alle tribù di beduini palestinesi, a famiglie come quella di Mahmood coinvolte nel progetto. «Quando ci accompagnavano a filmare nel deserto erano spesso terrorizzati da possibili rappresaglie dell’esercito, però volevano che la loro storia fosse conosciuta nel resto del mondo» racconta Fabian Volti, ricordando il viaggio fatto per le riprese con una piccole troupe in Cisgiordania nel 2022, organizzato con il supporto dell'associazione Ponti Non Muri. Scritto insieme a Stefania Muresu (che ha curato anche il montaggio insieme a Enrico Masi e Carlotta Guaraldo), “Abele” è prodotto da Roda Film in collaborazione con Caucaso, il sostegno di Regione, Film Commission, Fondazione di Sardegna e Ministero della Cultura.
 

Primo piano
Il report

Pasta, pane e latte, aumenti choc: a Sassari e Cagliari i prezzi più alti d’Italia- TUTTI I NUMERI

Le nostre iniziative