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Sanità

Sassari, ultimo giorno di lavoro per gli Oss: «Eravamo risorse, adesso ci scaricano»

di Paolo Ardovino
Sassari, ultimo giorno di lavoro per gli Oss: «Eravamo risorse, adesso ci scaricano»

La protesta dei 173 operatori dell’Aou. Assunti per il Covid, tagliati dalla nuova selezione

29 marzo 2024
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Sassari Un po’ di rabbia, un pizzico di frustrazione, ma soprattutto una grande dose di paura. Dalla possibilità di toccare finalmente con mano una stabilizzazione, ben 173 operatori socio-sanitari in forza all’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari tramite agenzie interinali sono sprofondati nel baratro di una graduatoria che li taglia fuori. Domani è formalmente il loro ultimo giorno di lavoro. Stanno piovendo le proroghe per qualche settimana ma poi saranno davvero fuori dai giochi a favore dei nuovi entrati.

Ultime posizioni «Eravamo le risorse preziose e tanto attese» nel 2020 e 2021, quando i contratti a tempo hanno sopperito alla mancanza di personale nel reparto covid e poi in pianta stabile in tutti gli altri. Quando due mesi fa l’Aou ha indetto una nuova selezione pubblica per assunzione a tempo determinato, i 173 Oss davano per scontato di essere dentro. «Invece il concorso ha dimenticato tutta l’esperienza che abbiamo maturato in oltre tre anni», lamenta una dei quasi esuberi. Finita l’emergenza della pandemia, lei ha trovato posto in Urologia. «Certo, ora non possono buttarci fuori tutti in un colpo solo. Ci sono interi reparti, tra cliniche universitarie e ospedale Annunziata, che si reggono esclusivamente sugli interinali». Nella lunghissima graduatoria che arriva fino al posto numero 2.237, lei rientra appena nei primi 600 candidati. «Ma altri Oss sono più lontani, al millesimo posto e più», fuori da ogni possibilità. «Mentre tra i primi figurano persone anche in età avanzata che finora nella vita hanno fatto tutt’altro e che non è chiaro come abbiano potuto accumulare punteggi così alti».

La graduatoria 20 punti per i titoli di carriera, 10 in base al curriculum formativo e professionale, 6 per titoli accademici e di studio e 4 per pubblicazioni scientifiche: queste le principali valutazioni prese in considerazione ai fini della graduatoria dell’Aou, oltre alla licenza media e la qualifica di Oss che si può acquisire dopo corso di formazione annuale. «Noi abbiamo tutto questo e in più tre anni di esperienza lavorativa tra questi stessi reparti». Tra gli operatori è cominciato il tam-tam poco dopo l’uscita della graduatoria, qualche giorno fa. «Chiediamo una verifica che chiarisca alcune incongruenze», spera la donna. Che al momento si basa sulle notizie non confermate che rimbalzano tra le chat di Whatsapp, dove tutti i suoi colleghi condividono i timori. Tra un messaggio e l’altro, gli Oss hanno ricominciato a far girare anche un documento della Uil Fpl. Lo stesso, due mesi fa veniva impugnato con ottimismo, oggi con amarezza. Sì perché il risultato della graduatoria suona come una beffa considerando che il 12 gennaio scorso era stata proprio la segreteria provinciale del sindacato a chiedere all’Aou un avvio di selezione pubblica. «Viste le lungaggini che si stanno verificando nel concorso pubblico unificato per il reclutamento di Oss e la possibilità una volta terminato l’iter concorsuale di perdere numerose professionalità acquisite in oltre tre anni di lavoro – si legge nella nota Uil –, si chiede l’avvio di una selezione pubblica per titoli, per la copertura a tempo determinato di posti di operatore socio sanitario».

Proroga «E invece, in una selezione dove saremmo dovuti partire davanti a tutti per punteggio accumulato, siamo finiti ultimi», sbuffa un altro dei 173 lavoratori interinali, che fa parte del personale del Pronto soccorso. Non più di primo pelo, la sua paura è quella di finire in mezzo a una strada e doversi reinventare, quando era ormai convinto di aver trovato la sua strada in ambito professionale. «Da due anni vado avanti con contratti a tempo di breve durata. Un mese, tre mesi. Ma vista l’emergenza del personale sapevo che sarei sempre stato richiamato». Anche in questo caso gli è stata recapitata una proroga: «Contratto in scadenza al 31 marzo e giusto ieri mi è arrivato il rinnovo al 30 aprile». Però è un rinnovo meno dolce degli altri: «Perché con molta probabilità sarà l’ultimo. E se nel frattempo dovessero esserci i nuovi ingressi provenienti da quella graduatoria – spiega lui – significa che in queste ultime settimane saremo chiamati a fare affiancamento per formarli e aiutarli». Un tragicomico paradosso.

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