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La sentenza

Sassari, aggressione all’autista Arst: condannato un passeggero 19enne di Romana

di Luca Fiori
Sassari, aggressione all’autista Arst: condannato un passeggero 19enne di Romana

In primo grado il giovane era stato assolto perché molto più esile dell’autista a cui aveva rotto il setto nasale. I giudici della corte d’Appello hanno ribaltato la decisione: dovrà scontare otto mesi di carcere

18 aprile 2024
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Sassari In primo grado, nonostante la prognosi di 40 giorni di cure e una frattura del setto nasale dell’autista che aveva colpito al volto, era riuscito a evitare la condanna. Il giudice, due anni fa, aveva tenuto conto della differenza di peso e di stazza e per un passeggero 19enne che era venuto alle mani con il conducente dell’Arst, era arrivata l’assoluzione.

Ieri mattina i giudici della corte d’appello, presidente Salvatore Marinaro (a latere Marina Capitta e Gianni Delogu) hanno ribaltato la decisione del gup e condannato il passeggero a otto mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena. La stessa condanna richiesta in primo grado dal pubblico ministero Angelo Beccu.

Ma il suo difensore, l’avvocato Maurizio Melis, era riuscito durante l’udienza preliminare a convincere il giudice che quella del 19enne non era stata altro che legittima difesa. Grazie anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti all’interno e all’esterno del pullman, acquisite dai carabinieri, il suo difensore aveva spiegato che il suo cliente, molto più esile dell’autista, aveva sferrato un pugno sentendosi minacciato e sopraffatto dall’autista. Quest’ultimo, accusato a sua volta di lesioni era finito davanti al giudice di pace, ma poi il giovane passeggero aveva ritirato la querela dopo un accordo risarcitorio.

Il fuori programma si era verificato tre anni fa. Il viaggio da Sassari a Romana era filato liscio fino all’ingresso del paese. Una volta arrivati nel centro abitato però, tra un autista dell’Arst di circa 60 anni e un passeggero di 19, era scoppiato un parapiglia. Una lite furibonda, alla quale il 15 settembre del 2021 avevano assistito gli altri passeggeri e alcuni passanti, prima dell’arrivo dei carabinieri e di due ambulanze.

Ad avere la peggio era stato il conducente del mezzo pubblico che a causa di un pugno al volto aveva riportato la frattura del setto nasale e una prognosi di 40 giorni di cure. La tensione era salita alle stelle per la richiesta del 19enne di poter scendere 50 metri prima della fermata, perché aveva due pesanti secchi di tinta da portare a casa.

Quando si erano aperte le porte si era scatenata la violenza, con la madre e la sorella del passeggero e un altro dipendente dell’Arst che aveano tentato di dividere i due contendenti. «Hai chiuso il portellone prima che potesse scendere mia madre» era stata l’accusa del 19enne all’autista, poi i due si erano accapigliati. Entrambi erano finiti entrambi all’ospedale e poi si erano denunciati a vicenda, raccontando due versioni diverse della stessa scazzottata.

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