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«La Dinamo è ora pronta per l’Europa che conta»

di Roberto Sanna
«La Dinamo è ora pronta per l’Europa che conta»

Il presidente Stefano Sardara soddisfatto del cammino compiuto quest’anno: speriamo di avere una chance per l’Eurolega

13 marzo 2014
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INVIATO A BERLINO. «Sono dispiaciuto, ma non ho certo l’amarezza che avevo dopo la gara7 contro Cantù». Il presidente della Dinamo Stefano Sardara accetta il verdetto nel modo giusto, cioè con un mix di orgoglio e dispiacere. L’Alba ha meritato, ha vinto entrambe le partite anche se con uno scarto complessivo di undici punti: «Penso anch’io che se dovessimo rigiocare la sfida si ripartirebbe col cinquanta per cento di probabilità a testa – dice – ma complessivamente l’Alba ha meritato. Noi un po’ l’abbiamo bucata a Sassari, un po’ ci è mancato qualcosa: penso a Caleb Green, per esempio, che è caduto nelle provocazioni. Per vincere a Berlino serviva la partita perfetta ma per farla dobbiamo giocare al massimo tutti».

Il giudizio complessivo dell’avventura in Eurocup?

«Non può che essere positivo. Due anni fa non sapevamo nemmeno cosa fosse l’Eurocup, oggi siamo arrivati al terzo turno e fatto quello step che, dopo la Coppa Italia, era il nostro secondo obiettivo. Lo scorso anno a dicembre eravamo già fuori, stavolta siamo arrivati a marzo. E in Europa il commissioner dell’Uleb JordiBertomeu non ci ha inserito nell’elenco delle società che non sono in possesso del know-how per stare a certi livelli».

Ha anche fatto intendere che, coi problemi di Siena, in Eurolega potrebbe esserci spazio per qualche altra italiana: arriverà anche l’ora della Dinamo?

«Bertomeu ha un’idea evoluta del basket, vuole anche tradizione e organizzazione. Noi speriamo di avere una chance, non lo nego».

Ci sarebbe il problema del palazzetto.

«Relativamente, grazie al perterre ora siamo omologati per 5.000 posti. Se parliamo di nuove strutture si tratta di ragionare con le istituzioni, Sassari ha bisogno di un impianto multifunzionale, non dedicato esclusivamente allo sport».

Ora vi resta il campionato. Qual è il terzo obiettivo?

«Andare oltre la gara7 con Cantù. Ci è dispiaciuto uscire dall’Eurocup ma se non altro possiamo tirare il fiato: abbiamo giocato qualcosa come 44 partite, riprendere un ritmo di vita normale non può che fare bene a tutti in vista del rush finale. L’obiettivo? Ormai nei playoff ci siamo, dobbiamo arrivare tra le prime quattro».

Ultimo flash su Berlino: una serata speciale.

«Avevamo già giocato davanti a così tanta gente ma mai con trecento sassaresi che ci sostenevano e facevano per mille. E in tanti ci hanno mandato messaggi nonostante la sconfitta: il fenomeno Dinamo si misura anche in queste cose».

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