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Gala Dinamo, primo abbraccio di Sassari ai campioni

di Roberto Sanna
La Dinamo in piazza d'Italia (foto Ivan Nuvoli)
La Dinamo in piazza d'Italia (foto Ivan Nuvoli)

La squadra è tornata a casa dopo la prima fase della preparazione e si è presentata ai suoi tifosi nel salotto di piazza d’Italia

08 settembre 2015
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SASSARI. Siamo ancora qua. Piazza d’Italia, stazione d’arrivo del gruppo dello scudetto il 27 giugno e di partenza di quello che dovrà difenderlo. Sul palco le tre coppe del triplete e una squadra col tricolore sul petto, alle loro spalle un maxischermo sul quale sono passate le immagini dei trionfi. Ancora emozionanti, impossibili da metabolizzare. Almeno per i tifosi, che non si stancheranno mai di rivivere quei momenti. La Dinamo invece ha il compito più difficile: mettere tutto alle spalle senza dimenticarlo ma giocando per nuovi traguardi.

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Consapevolezza. Non a caso la parola utilizzata dal presidente Stefano Sardara è stata proprio “consapevolezza”. «Siamo consapevoli di quello che abbiamo fatto ma non sentiamo pressione – ha detto – dovremo giocare come abbiamo sempre fatto». Sarà un’altra stagione e un’altra Dinamo: «Lo scorso anno non dovevamo commettere l’errore di cercare un altro Travis o un altro Caleb – ha detto il general manager Federico Pasquini –, quest’anno non dobbiamo cadere nella trappola di cercare i cloni di Dyson, Lawal o Sanders. Dovremo cercare di dare il massimo e migliorarci tenendo ben chiaro che lo scorso anno è stato un caso eccezionale e non la norma».

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