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Incredibile Dinamo a Torino Dal -21 al trionfo finale

di Andrea Sini
Incredibile Dinamo a Torino Dal -21 al trionfo finale

Gara dai due volti per i biancoblù, molli nel primo tempo e spietati dopo l’intervallo I sassaresi ottengono la quinta vittoria consecutiva e restano al quarto posto in classifica

24 aprile 2017
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INVIATO A TORINO. Guardarsi allo specchio e non riconoscersi; far finta di nulla, anziché farsi prendere dal terrore, e provare soltanto a essere se stessi. La Dinamo si è guardata allo specchio dopo 22 minuti di gioco, sul -21, poi ha semplicemente ripreso a essere la Dinamo. I biancoblù di Pasquini sbancano il PalaRuffini di Torino, 79-87, grazie a un secondo tempo da favola, e conquistano la quinta vittoria di fila, che serve a conservare il quarto posto.

All’inferno e ritorno. Due quarti da incubo, con il tiro da fuori che non entra (0/5 nei primi 10’), una difesa colabrodo (30 punti incassati nel secondo periodo, 49 in totale), con grande sofferenza a rimbalzo (18-9) e un massimo svantaggio di 21 punti, 55-34, toccato in avvio di terzo quarto, potevano abbattere un toro, ma non il Banco di questo periodo. Capace di riaccendersi e di risalire la china con pazienza (61-51 al 28’) e di mettere definitivamente la freccia nell’ultimo quarto, con un break di 14-43 piazzato tra il 22’ e il 36’. L’uomo da copertina è Gani Lawal, autore di un ultimo quarto stellare, ma i cinque uomini in doppia cifra e la valutazione di squadra (103, a 72) la dicono lunga su come, ancora una volta, la vittoria sia arrivata grazie alle solite doti: testa, cuore e gruppo.

Equilibrio precario. Pasquini manda in quintetto Bell, D’Ercole, Lighty, Sacchetti, Lydeka. La Dinamo muove il punteggio con il centro lituano ma in fase offensiva pasticcia un po’ troppo. La Fiat prova ad alzare il ritmo e si affida a Dj White, che segna 10 punti in un amen e lancia i suoi a +9 (19-10). Pasquini, che ha già ruotato 9 uomini, ordina la difesa a zona e i canestri di Lawal e Stipcevic consentono ai biancoblù di limitare i danni. Il -5 (19-14) della prima sirena è tutto sommato un affare, ma Torino prova ad accelerare. La difesa sassarese fa acqua da tutte le parti (9 punti incassati in 2’30”) e Lawal ci mette del suo, con un fallo in attacco e un successivo antisportivo sul tentativo di schiacciata di Hollins.

Il baratro. Poeta si mette in proprio e firma il +12 gialloblù (33-21 a 6’30” dal riposo), ma dopo le due triple di Carter (35-29 a 4’15”), la Dinamo si spegne: Alibegovic e Mazzola colpiscono da lontano, White e Okeke completano un break di 11-0 per il +17 torinese (46-29). A metà gara il Banco è sotto 49-32, ma il terzo quarto riparte esattamente come era finito il secondo: Torino va bersaglio con regolarità, con Wilson che segna 6 punti in un amen e manda i suoi a +21 (55-34).

La vera Dinamo. La risalita parte dall’aggiustamento della difesa e da due triple di Bell (57-42 al 24’). L’uscita di Wilson pesa da morire ai padroni di casa, che soffrono la zona sassarese, subiscono Savanovic e vedono Bell infilare la tripla del 61-56 al 29’. Al 30’ Lydeka e compagni sono sotto di 4 (63-59) ed è tutta un’altra partita, anche perché ora a trovare il canestro tappato sono i torinesi, mentre Lighty, Stipcevic e Bell confezionano il sorpasso a 8’05” dalla fine sul 63-65. Poeta rianima Torino, Sacchetti colpisce da oltre i 6,75, poi si scatena Lawal, con tre schiacciate consecutive (la prima con l’aggiunta di un tiro libero), che mandano in orbita la Dinamo: a 3’42” dalla sirena è +8 (69-77), Vitucci chiede timeout e la Fiat trova la tripla di Wilson ma anche la quarta schiacciata di Lawal.

La stoccata finale. Per la Dinamo è quasi fatta, ma succede ancora di tutto: a riaprire i giochi è un tiro “da 4” di Harvey (tripla più fallo) che fa 76-79 a 1’50”, Lawal fa ancora centro ma a 52" arriva la tripla di Wilson per il 79-81. Torino difende duro ma la Dinamo costruisce con pazienza un buon tiro da 6 metri e mezzo, il più pesante della partita che Bell non fallisce. La chiave è ancora nella difesa, poi Stipcevic e Lawal chiudono i conti dalla lunetta. Guardandosi allo specchio, ora, la Dinamo riconosce se stessa.

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