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Dinamo corta e pasticciona con Venezia il cuore non basta

di Andrea Sini
Dinamo corta e pasticciona con Venezia il cuore non basta

I sassaresi si inchinano al cinismo dei campioni d’Italia e sono già fuori dalla competizione Senza Bamforth e Hatcher, i biancoblù non riescono a dare la spallata giusta alla gara

24 settembre 2017
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INVIATO A FORLì. Troppe buche nel cantiere aperto, troppe minuti con il motore completamente fuori giri per poter pensare di battere i campioni d’Italia, anche se lo spirito e la grinta sono quelli giusti. La Supercoppa della Dinamo finisce dopo una sola partita: sul parquet di Forlì i biancoblù perdono la semifinale contro la Reyer Venezia per 86-79 e tornano a casa con parecchia rabbia in corpo e una fastidiosa sensazione di incompiutezza.

Regali&distrazioni. Due assenze pesantissime (Bamforth e Hatcher), la serata da incubo di un giocatore importante come Planinic e una serie infinita di errori imbarazzanti (compresi due falli antisportivi regalati) hanno zavorrato pesantemente la squadra di Pasquini, partita benissimo (subito +10), poi vittima di un mostruoso blackout (break di 18-0 incassato a cavallo dei primi due quarti) e dei tanti errori banali commessi. Con i 9 errori dalla lunetta che hanno avuto il loro peso. Venezia oggi giocherà la finale con Milano, la Dinamo da domani sarà al lavoro per preparare l’esordio in campionato di domenica con Cantù.

Subito in palla. L’avvio dei sassaresi è bruciante: Pasquini manda in quintetto Stipcevic, Randolph, Pierre, Polonara e Jones, la difesa chiude bene e l’attacco si sblocca quasi subito. Arriva un break di 7-0. Dopo 3’11” De Raffaele ha già chiesto un timeout, che sblocca i suoi solo per un attimo: Stipcevic e Jones duettano che è una bellezza e al 5’ l’ottavo punto dell’americano manda la Dinamo a +10 (3-13).

Il blackout. Bramos suona la sveglia per i campioni d’Italia, che beneficiano di una lunga serie di errori incredibili dei sassaresi: dal 5-15 la Dinamo viene risucchiata con un break di 10-0, con Peric che firma la tripla del 15-15 poco prima della sirena. Johnson firma il primo sorpasso per la Reyer, che non si ferma più e allunga il break sino al 18-0, volando a +8 (23-15).

L’inseguimento. Tra i sassaresi la confusione regna sovrana: Pasquini le prova tutte e tenta la carta Tavernari. Jones sblocca la Dinamo dopo oltre 8’ di digiuno con due tiri liberi e la Dinamo riprende lentamente fiato. Stipcevic sigla il -3 (27-24), Randolph ci mette una tripla ma De Nicolao fa centro due volte da oltre l’arco e a metà gara, nonostante alcune giocate da museo degli orrori, il Banco è in partita, 38-31. Si riprende con il quintetto di partenza e con la tripla di Ress, che porta Venezia a +10 (43-33). La Dinamo si aggrappa a un Polonara caldissimo ma in difesa la coperta è corta e il fianco sulle triple veneziane è sempre scoperto. Johnson e Bramos non perdonano, Jones commette un fallo antisportivo e in aggiunta Planinic combina un disastro dopo l’altro.

Le ultime cartucce. Pasquini chiede timeout a 3’35” dalla terza sirena sul -10 (52-42) e la Dinamo rientra in partita grazie ai soliti Polonara e Stipcevic. La sagra degli errori prosegue sui due lati (63-57 al 30’) e lo spirito dei sassaresi non basta: la difesa sul perimetro è in ritardo e sull’ennesima palla persa arriva un altro fallo antisportivo, stavolta commesso da Randolph. La Dinamo va nuovamente nel pallone: due giocate imbarazzanti regalano 4 punti a Peric e il timeout di Pasquini a 6’08” dalla fine, sul -11, appare già come l’ultima spiaggia. Devecchi e Polonara non si arrendono, Planinic ha ancora il mal di mare e Peric fa +10 (75-65) a 3’40”. Stipcevic e Pierre ci credono ancora (77-71 a 2’20”), ma la tripla dall’angolo dell’ex, Haynes, è la pietra tombale su match che resta virtualmente aperto sino all’ultimo ma in realtà è saldamente in pugno ai veneziani.

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