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Federico Pasquini: «Il tempo darà ragione alla Dinamo»

di Andrea Sini
Federico Pasquini: «Il tempo darà ragione alla Dinamo»

Basket, il coach fa il punto in vista del match con la Betaland. «Supereremo infortuni e inesperienza»

11 novembre 2017
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SASSARI. «Se avessi un roster formato da giocatori più esperti, se non avessimo avuto infortuni e se non vedessi quotidianamente questa grande disponibilità da parte di tutti, allora sarei preoccupato. Invece...».

Invece Federico Pasquini tiene la barra dritta. Le tre sconfitte maturate negli ultimi dieci giorni, con Monaco, Cremona e Juventus Utena, hanno riportato indietro la Dinamo di un mese, ma il coach biancoblù si considera ben lontano dal concetto di crisi e guarda con fiducia alla sfida di domani con la Betaland Capo d’Orlando. «Dobbiamo giocare una partita vera – sottolinea –, contro una squadra che anche se sta facendo fatica in Champions, arriva da tre ottime prove in campionato».

L’argomento del giorno però è la mini-crisi che si è aperta dopo le due vittorie con Murcia e Milano. «Il progetto che abbiamo inaugurato quest’estate – spiega il “plenipotenziario” della Dinamo – si sviluppa attraverso un percorso che prevede anche che all’inizio qualche volta si possano prendere schiaffi. Stiamo puntando su giocatori come Spissu, un ’95 che non ha mai giocato in A, su Pierre, che ha giocato un solo anno da professionista, non certo in una big europea, su Jones, che è al terzo anno in Europa dopo avere giocato ad Andorra, su Randolph, che l’anno scorso ad Avellino era un rookie e dopo l’arrivo di Logan non ha quasi più giocato». «Non mi aspetto che siano al top adesso – prosegue Pasquini –, anche se ci stanno già dando tanto. Però nel frattempo, in questo contesto di crescita, abbiamo avuto infortuni, ci siamo ripresi e abbiamo avuto i picchi con Murcia e Milano. Poi dalla vittoria con Milano siamo usciti con le ossa rotte, e dopo avere trovato la quadratura abbiamo avuto due infortuni, più il problema di Randolph a un piede. Abbiamo giocato con Monaco, che in questo momento è quasi imbattibile, mentre a Cremona abbiamo giocato sicuramente con meno energia di loro».

E poi il ko di Utena. «La realtà lituana in questo momento esprime un movimento superiore al nostro, se è vero che la nazionale può pescare su un bacino di cinquanta giocatori mentre qua in Italia siamo alle prese con i problemi delle finestre. Dovevamo tenere il match sotto controllo e così abbiamo fatto. Ma siamo rientrati dalla Lituania con i ragazzi che sembrava avessero giocato contro i San Francisco 49ers di football, non contro una squadra di basket. Questo perché siamo stati sistematicamente pestati. E questo puoi metterlo in conto, e infatti nonostante tutto eravamo in partita. Ma da un certo momento in poi si è deciso che non dovevamo vincere, e non ci hanno fatto vincere. Io quando vado in sala stampa dico cose ponderate, e se nel dopogara ho detto che non ho mai visto un arbitraggio simile nella mia carriera è perché lo penso veramente, e lo confermo». Il discorso qualificazione va a farsi benedire? «Tutt’altro – risponde Pasquini –. Per fortuna la quarta in classifica ha solo una vittoria in più di noi. Io dico che in Champions andremo avanti».

Al di là delle attenuanti abbastanza condivisibili, la Dinamo sta palesando un grosso problema nel bilanciare palle perse e palle recuperate. «Gli infortuni ci stanno costringendo a esagerare nel minutaggio di Bamforth e Hatcher, cosa che alla lunga si traduce in palle perse. Ma secondo me in attacco siamo equilibrati, spesso cerchiamo e troviamo gli obiettivi, mentre in difesa in alcuni momento facciamo fatica dal punto di vista fisico».

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