La Nuova Sardegna

Sport

Tutto Dinamo

«Ma la Dinamo non è solo Bamforth»

di Andrea Sini
«Ma la Dinamo non è solo Bamforth»

Basket, la stella americana fa il punto dopo la bella vittoria di Varese: «Siamo giovani, uniti e miglioreremo ancora»

21 novembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





INVIATO A VARESE. «Abbiamo fatto un grande passo avanti dal punto di vista mentale: grande concentrazione, grande determinazione. Ma come le condizioni fisiche degli acciaccati sono hanno iniziato a migliorare è diventato tutto più facile». Scott Bamforth difende e va all’attacco. La guardia americana con passaporto kosovaro respira a pieni polmoni l’aria della tranquillità, così come tutta la Dinamo, dopo due settimane in apnea e quattro sconfitte consecutive sul groppone. La netta vittoria di domenica pomeriggio a Masnago sulla Openjobmetis Varese ha aperto una fase completamente nuova nella stagione dei biancoblù. Che ora possono staccare completamente la spina per diversi giorni (nazionali a parte) e guardare agli impegni di dicembre e al resto della stagione con un altro occhio.

La svolta. «Non abbiamo fatto niente di incredibile o di definitivo – dice Bamforth –. Dopo la sconfitta con Capo d’Orlando abbiamo parlato tanto tra di noi, ci siamo trovati tutti d’accordo sul fatto che le responsabilità di quel periodo negativo fossero più nostre che non del coach e dello staff. Ci siamo tolti le scuse e abbiamo pensato solo a lavorare. La vittoria di mercoledì in Champions ci ha permesso di ritrovare fiducia e di cambiare passo, e a Varese abbiamo giocato un’ottima partita, soprattutto a livello difensivo. Abbiamo giocato, insomma, e l’abbiamo fatto per tutti i 40 minuti, senza particolari cali. Siamo sulla strada giusta».

I giorni della tempesta. Spogliatoio compatto, dunque, anche per quanto riguarda il sostegno a Pasquini? «Assolutamente sì. Siamo con lui al cento per cento, lo abbiamo dimostrato con i fatti e cercheremo di dare sempre la massima disponibilità. Su questo non ci sono dubbi».

Come si spiega il fatto che una squadra reduce da due belle vittorie come quelle su Murcia e Milano finisca dentro un fosso, come è successo alla Dinamo nelle scorse settimane? «Secondo me la risposta è abbastanza semplice: siamo un gruppo completamente nuovo e con tanti giovani. Quando sei giovane tendi a lasciare libero il talento, che è una cosa buona, ma a volte serve anche ragionare in un contesto di squadra, in cui tutti devono aiutarsi e fare qualcosa per gli altri».

Fiducia nel futuro. Su questo la Dinamo nell’ultima settimana sembra aver fatto un bel passo avanti. «Noi siamo giovani e con tanto talento, ma dobbiamo migliorare sotto tanti punti di vista. Serve tempo, serve pazienza, e i contrattempi ovviamente non aiutano. Torno al discorso iniziale: non dobbiamo cercare scuse, ma avere assenze importanti come quella di Rok e trovarci con diversi giocatori acciaccati rallenta il processo di crescita e ci porta indietro di qualche passo».

A proposito di rientri, con gli infortuni a rotazione capitati a Spissu, Hatcher e agli stessi Bamforth e Stipcevic, sinora la Dinamo non ha potuto disporre mai dei quattro piccoli contemporaneamente. Il rientro del play croato modificherà nuovamente gli equilibri? «In parte sì, ma soltanto in positivo. Rok è un giocatore di esperienza e di grande carattere. Sa giocare, sa leggere molto bene le situazioni di gioco e il suo rientro per noi è molto importante. Non vedo l’ora che rientri, sarà utilissimo e troveremo immediatamente l’equilibrio, non sono minimamente preoccupato di questo».

La leadership. Le ultime prestazioni l’hanno fatta diventare il leader della squadra. Si sente una guida per il gruppo? “Io cerco di fare ciò che serve alla squadra. Ho più esperienza di altri, ma ci sono giocatori come Hatcher e Stipcevic che hanno ancora più esperienza e sanno sempre cosa fare. Magari in questo momento serviva qualcosa in più da me, ma nello spogliatoio tutti hanno voce in capitolo e tutti possono aiutare il gruppo, la leadership non è una questione che riguarda un solo giocatore».

Da oggi l’ex giocatore di Bilbao e Murcia sarà impegnato con la nazionale del Kosovo nelle qualificazioni ai Mondiali. Un impegno stimolante. «Sì – chiude Scott Bamforth –, salto volentieri qualche giorno di ferie per queste due sfide difficili ma belle da giocare. Ci rivediamo la prossima settimana, ci sono tante cose importanti da fare con la Dinamo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative