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«La mia Dinamo, difesa+talento»

Mario Carta
«La mia Dinamo, difesa+talento»

Il nuovo coach Zare Markovski prepara la sfida-playoff in casa con Brescia

07 aprile 2018
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SASSARI. Quando torni nel nido dal quale hai spiccato il volo ti senti subito a casa, trovi, e ti ritrovi. Lo ha fatto Zare Markovski, da martedì nuovo allenatore della Dinamo Sassari con missione-playoff. Lo ha fatto mercoledì sera dopo aver diretto il primo allenamento al PalaSerradimigni, una lunga passeggiata da piazzale Segni fino a via Roma e piazza d’Italia, il cuore della città che nel 1991 lo ha accolto per vederlo poi decollare. E ora, tornare. Luoghi, spazi, volti noti riconosciuti. La pizzeria che 27 anni dopo non c’è più e quella dove ti hanno consigliato di andare la prossima volta, una volta terminato l’allenamento.

E che allenamento. Doppia razione ogni giorno, una cura intensiva in vista della partitissima di domenica a mezzogiorno contro il Brescia quarto in classifica. C’è un nono posto da migliorare, c’è una griglia dei playoff da agguantare. C’è l’imperativo di una partita casalinga dalla quale ripartire dopo il tonfo di Brindisi e dopo le dimissioni di Federico Pasquini, tornato a fare soltanto il gm.

È il tempo della filosofia Markoski, pragmatica e lineare come richiede il momento.

Nessuno sguardo al passato, tutto il lavoro proiettato all’oggi che ogni volta diventa domani. E sarà così per le prossime sei settimane. «Cominciamo con l’andare a prenderci domenica la tredicesima vittoria – esordisce il macedone naturalizzato italiano presentando la sfida –, poi penseremo alla classifica. Non possiamo fare calcoli, so solo che per ora 26 punti non bastano». «È stata una settimana particolare – ha proseguito –, trascorsa pensando al lavoro. Da mercoledì abbiamo pensato a Brescia, che due giorni fa battendo Reggio Emilia in trasferta ci ha ricordato quale sia il suo valore. Sono quarti in classifica e vogliono migliorare la posizione, hanno fatto acquisti (la guardia Bryce Cotton, difficilmente giocherà domani) per giocarsi tutto nei playoff, ma noi giochiamo in casa e abbiamo mille buone ragioni per vincere. Siamo due squadre motivate. Tecnicamente Brescia gira intorno all’unico play italiano titolare, Luca Vitali, e gli americani seguono al meglio il suo ritmo e il suo stile».

Mentre la Dinamo... «Confermo la prima impressione – spiega Markovski –. In attacco non penso che abbiamo problemi, c’è tanto talento. Ma dobbiamo difendere meglio. La squadra fa fatica a fare contropiede, bisogna alleggerire il gioco partendo dalla difesa». E da alleggerire non c’è solo il gioco, ma soprattutto la testa: «Vero – prosegue il nuovo coach dei biancoblù –, non ho fatto grandi discorsi al gruppo, abbiamo parlato di basket e col basket, cercando di defocalizzarci da quel che è stato. Lo ieri non mi interessa, non ho né il tempo né la voglia di indagare. Abbiamo cercato di liberarci la testa con il basket».

Una nuova Dinamo, con Markovski. Con nuove gerarchie? «Sono partito da zero – conclude il tecnico –, non conoscevo le gerarchie, quel che mi interessa è la competizione interna, che può far bene alla squadra. Siamo a un nuovo punto di partenza, ognuno avrà le sue responsabilità e io ho quella di aver dettato le regole e quindi di doverle fare rispettare. Non meravigliatevi pertanto se mi vedrete fare tanti cambi, dicono che sia una mia “stranezza” ma i ragazzi sanno che devo garantire che le regole vengano rispettate per tutti, è una questione di fiducia. Poi, penseremo a fare il nostro gioco e insieme a limitare il loro, cercheremo di limitare il talento degli avversari e cercheremo di imporre il nostro. Sarà anche una sfida sul piano mentale, e se qualcuno dubita della nostra solidità nei finali punto a punto ci stiamo lavorando cercando di migliorare sotto tante voci, a partire dalle palle perse, per crescere nel complesso».

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