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La Dinamo vuole volare oltre il nido dell’Aquila

di Andrea Sini
La Dinamo vuole volare oltre il nido dell’Aquila

Stasera alle 20,45 a Trento il penultimo impegno della stagione regolare La squadra di Markovski è obbligata a vincere per provare a restare in corsa

06 maggio 2018
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SASSARI. Dai lupi alle aquile, con l’obbligo di volare ancora più in alto e di restare in quota per altri quattro giorni. Tra la Dinamo e i playoff sono rimaste solo due gare, due classiche “finali” che determineranno il destino della squadra sassarese nella sua ottava stagione in serie A. Stasera a Trento in casa dell’Aquila e mercoledì al PalaSerradimigni contro Pesaro nell’ultimo turno della stagione regolare. Niente appello, nessuna possibilità di scampo: al Banco di Sardegna servono due vittorie e basta, sapendo tra l’altro che fare bottino pieno non garantisce la certezza assoluta di essere dentro.

Come una finale. 80 minuti alla fine, ma ovviamente il Banco ragiona, e procede, giorno per giorno: i 40 minuti forse più importanti dell’ultimo anno iniziano alle 20,45 con la palla a due della Blm Group Arena di Trento. Per mettere subito a fuoco l’obiettivo e capire meglio con chi si ha a che fare è sufficiente un elemento: la Dolomiti Energia di coach Maurizio Buscaglia è semplicemente la squadra più in forma della serie A. Dal mese di febbraio in poi Toto Forray e compagni hanno infatti vinto 11 delle 12 gare disputate, risalendo in maniera prepotente in classifica (dal decimo al quinto posto) e trovando una quadratura del cerchio che va molto al di là delle statistiche: Trento infatti ha migliorato più o meno tutte le voci rispetto al girone d’andata, ma non in maniera particolarmente netta. Di sicuro ora fa molto più canestro (86,5 punti a partita nelle ultime 11 gare contro gli 80,8 precedenti), ma incassa gli stessi punti (78 contro 78,6), tira appena meglio (52,7% contro 51,7% da 2, 36,3% da 3 contro 34,5%), è passata da 36,1 a 38 rimbalzi) e ha limato il divario tra palle perse e recuperate: da 12-8 a partita a 11,5-9,2.

La posta in palio. La Dinamo, come detto, per sperare nei playoff è obbligata a vincere queste ultime due gare e poi sperare di non ricevere qualche colpo basso da parte della dea bendata in caso di arrivi in gruppo. Per Trento, già sicura da tempo della partecipazione alla seconda fase, un successe permetterebbe di tenere a portata di mano la Sidigas Avellino, attualmente quarta. Il tutto nell’ottica di giocarsi il sorpasso nell’ultima gara della regular season proprio nello scontro diretto contro gli irpini di Sacripanti. Insomma, oggi nessuno regalerà nulla ed è scontato che la gara si giocherà a un’intensità “da playoff”.

Le carte di Markovski. La bella vittoria di domenica scorsa sul difficile campo di Avellino ha tenuto aperta la porta della speranza e ha spinto i biancoblù verso una settimana di lavoro ad altissima intensità. Con uno stato di forma generale più che buono e l’assenza di acciacchi (solo Bamforth ha saltato un allenamento), coach Markovski ha potuto dare un ulteriore giro di manopola a livello di intensità, dando tra l’altro ulteriore modo a Lorenzo Bucarelli di inserirsi negli ingranaggi della squadra. «Dal punto di vista difensivo è pronto», ha detto il coach, lasciando intendere che il suo utilizzo ad Avellino non è stato casuale e non resterà un episodio. Contro le grandi qualità di Trento ci sarà bisogno di tirare fuori tutto: i padroni sono una squadra atipica, con giocatori intercambiabili in tutti i ruoli, con due leader in campo come Sutton e Forray, entrambi tra i migliori 5 del campionato come plus/minus, ed elementi di peso come Shields, Gomes, Hogue, Flaccadori e Silins, tutte vecchie conoscenze dei biancoblù.



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