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Jaime Smith: «Cara Dinamo, ora ci sono anch’io»

di Andrea Sini
Jaime Smith
Jaime Smith

Dopo l’infortunio il play americano ha giocato la sua prima gara ufficiale: «Non vedevo l’ora di tornare»

19 ottobre 2018
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INVIATO A LEICESTER. Sei minuti in panchina in attesa di un cenno del coach, quattro minuti sul parquet alla ricerca del ritmo giusto e a chiedersi se ora sia veramente tutto a posto. Poi una tripla per prendere confidenza e infine un paio delle “sue” giocate, quelle del vero Jaime Smith. Nella Dinamo che mette in saccoccia i primi due punti stagionali, la notizia più importante è il rientro in campo del play americano, fermo dalla seconda amichevole precampionato. Per lui, sul parquet di Leicester, 13 minuti che sanno di liberazione, con 10 punti segnati e alcuni spunti che lasciano intuire il suo potenziale.

Ben arrivato, signor Smith.
«Sono incredibilmente contento di essere tornato. Come un bambino a Natale, stavo contando i giorni che mancavano al rientro in campo e le ultime sere prima di addormentarmi pensavo a come sarebbe stato. La preseason è stata lunga: quando la squadra era in trasferta io ero costretto a restare a casa a guardare le partite sul computer o alla Club House. Ne avevo abbastanza, ora è bello essere di nuovo nel gruppo. Ora sono felice».

In ritiro ha potuto lavorare con i compagni solo per un paio di settimane, prima dell’infortunio. Di fatto lei ora è un giocatore nuovo. Com’è stato il rientro nel gruppo?
«Ottimo. In tutto questo tempo ho comunque guardato gli allenamenti e le partite, so cosa chiede il coach e so come gioca la squadra. È chiaro che ora in campo è tutto diverso, ma non vedevo l’ora. Per le mie caratteristiche non penso che ci voglia tanto tempo per inserirmi nei meccanismi di squadra. So cosa posso dare e sono ottimista».

A Leicester dopo un inizio un po’ timido il suo impatto sulla gara è cresciuto minuto dopo minuto.
«È normale. Per un mese e mezzo non ho praticamente preso in mano una palla da basket, è un tempo lunghissimo per un giocatore. Per questo sono contento di avere rotto il ghiaccio, questa partita per me è stata utilissima, perché domenica andiamo a Brindisi per una sfida molto complicata e avere già messo un po’ di benzina sulle gambe è importante. La mia stagione inizia ora, ho appena finito di giocare e sto già pensando all’impegno che c’è tra un paio di giorni. Era ora di poter iniziare a ragionare in questo modo».

Quanto tempo ci vorrà per vedere lo Smith migliore?
«Sto cercando di fare di tutti per mettermi al passo con gli altri compagni. Dipende da me e anche dal coach. In questa partita, tutte le volte che mi ha fatto uscire, mi veniva da dirgli: “hey coach, posso stare in campo qualche minuto in più”. Credo sia normale, con la voglia di giocare che avevo, ma ormai il più è fatto e la parte difficile è alle spalle: una volta superato l’infortunio è tutto più semplice. Sono pronto e sono a disposizione».

Come ha visto la squadra da fuori in questi mesi?
«Abbiamo avuto una eccellente preseason, abbiamo giocato ottime gare contro squadre importanti. Ma io l’ho detto sin dal momento in cui la squadra è stata fatta: mi piace molto, possiamo competere per arrivare tra le prime tre o quattro del campionato e possiamo andare avanti in questa competizione. È anche per questo che sono molto eccitato all’idea di poter dare una mano in questa stagione».

Che obiettivi si pone per questa stagione?
«Ho conosciuto il campionato italiano, l’anno scorso con Cantù siamo arrivati ai playoff e io ho mostrato di poter essere un buon giocatore in serie A, ma ora la mia sfida è mostrare di poter essere un giocatore importante in una squadra ancora più forte, ambiziosa e competitiva. Questo è il mio obiettivo per questa stagione: cercare di vincere qualcosa».

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