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Coesione e condivisione, è una Dinamo intrigante

di Andrea Sini
Coesione e condivisione, è una Dinamo intrigante

La vittoria di domenica contro Torino conferma i segnali emersi in questo mese Tutti sono utili e nessuno sembra indispensabile: il gruppo fa la differenza

30 ottobre 2018
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SASSARI. Uno per tutti, tutti per la Dinamo, anche se le briglie sono lunghe e il talento dei singoli è sempre il benvenuto. Sei vittorie consecutive nelle gare ufficiali, il morale alto e la prospettiva di poter recuperare ancora un giocatore importante come Marco Spissu. Il Banco di Sardegna mette benzina nel motore e mattoncini nelle fondamenta della sua stagione: quanto fatto sinora non è altro che una buona base di partenza, ma le indicazioni per coach Vincenzo Esposito e il suo staffa continuano a essere estremamente positive.

La vittoria di domenica pomeriggio contro l’insidiosa Fiat Torino ha confermato la grande compattezza del gruppo biancoblù, nel quale ogni singolo elemento viene responsabilizzato e chiamato a dare il proprio contributo. Il risultato è l’ennesima gara con cinque giocatori in doppia cifra, ma anche 10 giocatori mandati a referto e tutti gli effettivi schierati che hanno contribuito con almeno un rimbalzo. A proposito di rimbalzi, contro i gialloblù di coach Galbiati la Dinamo ha perso il confronto diretto (35-37), dimostrando di non reggersi solo sullo strapotere dimostrato sinora sotto le plance.

La chiave stavolta è stata la gestione dei possessi, perché a fronte di percentuali al tiro oneste ma non stratosferiche (49% complessivo, con il 53% da 2 e il 49% da 3), i sassaresi hanno avuto soltanto 8 palle perse e 27 assist. Sintomo di una maggiore attenzione e conseguenza del progressivo recupero del play americano Jaime Smith, rientrato da poco dal lungo infortunio. Si gioca tanto di squadra, insomma, con le fiammate dei singoli che hanno comunque la loro importanza. E se a bombardare il canestro avversario non è Scott Bamforth, che per una volta non ha brillato particolarmente, non c’è problema: i vari Terran Petteway, Jack Cooley, Rashawn Thomas e Achille Polonara sono in grado – da soli – di far salire il numero di giri del motore biancoblù e di trovare un varco con una soluzione personale.

A proposito della suddivisione dei compiti, i cinque uomini mandati in doppia cifra non sono un’eccezione, né una novità: la Dinamo, che in campionato segna 83,5 punti di media e in coppa sfiora i 100 (98,7), nelle due sfide col Benfica e nei confronti con Leicester r Szolnoki ha sempre avuto cinque o più giocatore con almeno 10 punti segnati. Nelle precedenti tre sfide in campionato, i biancoblù si erano sempre fermati a quattro.

Prendendo in considerazione le quattro gare di campionato giocate, i giocatori mediamente in doppia cifra a livello realizzativo sono Bamforth (18,3), Cooley (14,5), Petteway (13,8) e Polonara (10,5), mentre Thomas si ferma a quota 9. Bamforth, tra l’altro, è l’unico giocatore biancoblù che ha segnato almeno 10 punti in tutte le sette gare ufficiali disputate sinora.

Numeri che, in questa fase della stagione, lasciano il tempo che trovano, ma che sono utili per confermare ciò che è visibile anche a occhio nudo: la Dinamo plasmata da Vincenzo Esposito ha già un’identità precisa, un carattere notevole e soprattutto una larga condivisione delle responsabilità. Dopo meno di un mese di gare ufficiali, è già un bel risultato.

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