Basta col Natale vortice di acquisti
Il consumismo può diventare uno schiaffo ai valori
i Gabriele Prost*
Il consumismo a Natale è un fenomeno che ha assunto dimensioni sempre più vaste, trasformando una festa tradizionale in un’occasione per il consumo sfrenato. Se un tempo il Natale era un momento dedicato alla famiglia, alla spiritualità e alla riflessione, oggi sembra essere per molti una corsa frenetica all’acquisto di regali, decorazioni e prodotti a tema. Questo cambiamento è stato accelerato dalla globalizzazione, dal marketing aggressivo e dalla crescente influenza dei media, che promuovono l’idea che per “festeggiare davvero” sia necessario spendere e accumulare beni materiali. Le pubblicità natalizie sono ovunque e presentano il Natale come il periodo dell’anno in cui nessuno dovrebbe fare a meno di regalare e ricevere oggetti costosi o esclusivi. L’idea che un regalo debba essere grande, brillante o tecnologico ha sostituito il valore simbolico e affettivo dei regali fatti con il cuore. I consumatori sono spesso indotti a pensare che il valore delle loro relazioni dipenda dalla quantità o dal costo dei regali che riescono a fare.
Inoltre, la pressione sociale gioca un ruolo significativo nel fomentare il consumismo. Le persone si sentono obbligate a partecipare a questa frenesia collettiva per non sentirsi escluse o giudicate. Il risultato è che milioni di tonnellate di plastica, carta e altri materiali vengono consumati e smaltiti, contribuendo all’inquinamento e al sovraccarico delle discariche. Le festività, che dovrebbero essere un momento di gioia, diventano così una fonte di stress e insoddisfazione.
Il consumismo natalizio ha anche un impatto negativo sulle risorse ambientali. Molti regali sono prodotti in massa in paesi lontani, spesso in condizioni di lavoro precarie, e trasportati per migliaia di chilometri, aumentando l’impronta ecologica dell’intero processo. Le persone, invece di concentrarsi sullo spirito del Natale, sono spesso coinvolte in una spirale di acquisti, facendo crescere la domanda di merci superflue e contribuendo ulteriormente alla crisi climatica. Tuttavia, in risposta a questo trend, cresce anche la consapevolezza di un Natale più sostenibile. In molti stanno riscoprendo il valore del regalo fatto a mano, dei regali esperienziali, o di piccole donazioni a cause solidali. La ricerca di alternative eco-friendly e la promozione di un Natale più attento alle esigenze del pianeta stanno lentamente guadagnando terreno. In sintesi, il consumismo a Natale è un fenomeno che merita una riflessione più profonda. È possibile celebrare le festività in modo significativo, senza ridurre il valore del Natale a un semplice atto di acquisto. Con una maggiore consapevolezza e un cambiamento nelle abitudini, è possibile riscoprire un Natale più autentico, fatto di relazioni e attenzione al mondo che ci circonda.
*Gabriele frequenta il liceo Spano di Sassari