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Alghero

Il Comune di Alghero alla Asl: «Giù le mani dai nostri ospedali»

di Gabriella Grimaldi
Il Comune di Alghero alla Asl: «Giù le mani dai nostri ospedali»

Ieri consiglio comunale aperto davanti alla direzione generale: c’erano anche i sindacati e le associazioni - VIDEO

23 febbraio 2013
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SASSARI. Un consiglio comunale così non si era mai visto. Il sindaco Stefano Lubrano ha aperto i lavori in mezzo a una strada, sotto il cielo plumbeo e per giunta fuori casa. I rappresentanti della cittadinanza infatti ieri sono saliti su un pullman e sono arrivati a Sassari, davanti alla sede della direzione generale della Asl, in via Cattalochino, dove armati di microfoni e megafoni hanno illustrato le loro istanze rivolti a una cancellata chiusa a doppia mandata. Uno sbarramento di ferro grigio scuro con cui il manager Marcello Giannico ha risposto all’iniziativa di protesta contro l’atto aziendale che sta per essere presentato in Regione.

Ad assistere all’assemblea i rappresentanti sindacali che hanno seguito la delegazione dalla città catalana, così come diverse associazioni di volontariato attive in campo sanitario. Circa 250 persone determinate a difendere gli ospedali di Alghero e i loro servizi e piuttosto offese dalle parole di Giannico, che ha definito la manifestazione scorretta e ridicola. «Troviamo noi ridicola questa incapacità a confrontarsi su temi che interessano intere comunità – ha detto Lubrano indicando col volto la cancellata sprangata –, se siamo qui è perché nonostante tutte le segnalazioni fatte sulle criticità dell’atto aziendale che di fatto smantellano la sanità nel nostro territorio, le azioni di declassamento sono state adottate ancor prima che il documento sia stato approvato. Vogliamo far sapere a chi di dovere che non ci sono più spazi per la negoziazione. Siamo intenzionati a difendere il nostro sistema sanitario a tutti i costi. E se non saremo ascoltati, alzeremo il tiro fino alla Regione».

Applausi a scena aperta che sembravano rimbalzare sulle vetrate a specchio della direzione generale. Meno male che c’erano le bandiere rosse della Cgil a riscaldare il silenzio gelido dei vertici Asl. Tra i primi ad intervenire sono stati i rappresentanti dei comitati pro-ospedali (Marino e Civile), delle associazioni e gli operatori sanitari. Mario Dore ha parlato della Diabetologia e delle difficoltà dovute al mancato rinnovo del contratto a uno dei medici, anche se in una nota di ieri pomeriggio la Asl ha fatto sapere che «la diabetologa a cui era scaduto il contratto rientrerà in servizio. La direzione sanitaria ha inserito la specialista all'interno del Progetto Diabete che prevede fondi finalizzati. Ritornerà dunque, a supporto del medico dott. Mereu, la dottoressa che ha prestato servizio ad Alghero nell'ultimo anno e mezzo». Ma i problemi citati negli interventi di ieri hanno riguardato anche la trasformazione della struttura di Dialisi e Nefrologia da complessa a semplice con l’annessione a quella di Sassari, della cancellazione delle strutture semplici di Artroscopia (del Marino) e di Endoscopia chirurgica (del Civile). Tra i presenti anche l’ex sindaco del Pdl Marco Tedde («oggi non siamo qui a fare la guerra, ma a dimostrare la compattezza di una comunità che non intende rinunciare ai propri diritti») e il consigliere regionale del Pd Mario Bruno («non è concepibile né può essere consentito che un dirigente di un'azienda della Regione si esprima tacciando di ridicolo e propagandistico un provvedimento unitario di un consiglio comunale. Io stesso, con una lettera firmata insieme al sindaco e agli altri consiglieri regionali algheresi, ho chiesto la disponibilità al confronto col direttore generale della Asl senza ottenere risposta»).

A distanza - non era presente alla manifestazione - dice la sua anche il consigliere del Pdl Michele Pais. «L’obiettivo della politica - dice - deve essere quello di garantire il diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Ed è inutile dividersi in territori e farsi la guerra a vicenda. Ci vuole senso di responsabilità». Tra le polemiche anche quella riguardante l’istituzione di un reparto di psichiatria da 12 posti letto considerato poco utile mentre sarebbe meglio puntare sul Centro di salute mentale 12 ore al giorno.

Una manifestazione, quella di ieri, arrivata a pochi giorni di distanza dalla consegna dell’atto alla Regione prevista per il 28 febbraio. Dopodiché i giochi saranno fatti e per la sanità si aprirà un capitolo tutto nuovo.

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