Rischio di crolli, evacuate 26 famiglie
I problemi strutturali erano noti da anni ma i condomini non riuscivano a trovare un accordo. Ieri la situazione è precipitata
ALGHERO. Il problema era noto da tempo, almeno da un paio di anni, ma le contrapposizioni condominiali hanno ritardato l’avvio dei lavori per la messa in sicurezza di alcune travi portanti. Dopo mesi e mesi di discussioni, nel palazzo che fa angolo tra via Vittorio Emanuele e via Sanzio sono arrivati i vigili del fuoco che hanno sgomberato lo stabile per ragioni di sicurezza. E ventisei famiglie sono state costrette a chiedere ospitalità ad amici e parenti.
È successo ieri mattina, anche per iniziativa della responsabile del condominio che non intedeva assumere responsabilità non sue sulla precarietà statica del palazzo. Dopo un sovralluogo dei vigili del fuoco giunti dal comando provinciale di Sassari, il sindaco Mario Bruno ha firmato l’ordinanza nella quale dispone lo sgombero dell'edificio. Provvedimento che coinvolge 26 famiglie per complessive 56 persone delle quali 14 di minore età.
Il sovralluogo ha consentito di accertare ulteriormente gravi lesioni strutturali al piano seminterrato che compromettono i cinque piani soprastanti l’immobile.
Una relazione tecnica , coordinata tra vigili del fuoco e i tecnici del Comune, conclude perentoriamente sulla inacessibilità sia delle attività commerciali e uffici Asl al piano terra dell’edificio che di tutti gli appartamenti dei piani superiori.
Nel pomeriggio di ieri l’adozione del provvedimento di sgombero del sindaco. Un incontro con i condimini si è tenuto nella sede del comando della polizia municipale in via Mazzini, presente il sindaco Mario Bruno e il comandante Guido Calzia. Contestualmente ai provvedimenti di natura tecnica, inevitabili, si è anche attivata la rete di intervento dei Servizi Sociali, coordinata dall’assessora Marisa Castellini, che grazie alla collaborazione della Diocesi ha reperito gli alloggi per le famiglie che non dispongono di sistemazioni alternative. Buona parte delle persone è stata sistemata nella sede diocesana di Monte Agnese, altre hanno trovato ospitalità presso parenti. L’edificio ospita anche gli uffici amministrativi e del personale dell'Asl, laboratori medici e attività commerciali.
Secondo l’impresa incaricata di eseguire le opere, il problema strutturale potrebbe essere risolto con qualche giornata di lavoro, in modo da consentire il rientro a casa delle 26 famiglie, ma restano in atto le divisioni tra i condomini in relazione alla suddivisione dei costi. All’impresa manca la sottoscrizione dell'incarico da parte dei condomini proprietari per procedere alla ristrutturazione e gli impegni specifici per quanto riguarda il pagamento dei lavori. Il rischio è di trascorrere le festività di fine anno in soluzioni di fortuna.