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Sassari-Alghero, i sindaci Bruno e Sanna in presidio sulla strada

Il presidio sulla Sassari - Alghero
Il presidio sulla Sassari - Alghero

Un container diventa la sede della giunta comunale catalana per protestare contro la decisione di concludere la superstrada a due sole corsie. Annunciata l'indizione di un referendum consultivo per fine gennaio

18 novembre 2018
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ALGHERO. Da questa mattina la sede del sindaco di Alghero e della Giunta comunale è un container sistemato nello spartitraffico della bretella che si interseca con l'ultimo tratto già realizzato della quattro corsie tra Sassari e Alghero, attraversa la rotatoria di Rudas e riconduce alla vecchia strada a due corsie di Surigheddu e Mamuntanas per arrivare sino al centro abitato di Alghero.

I sindaci di Alghero e Sassari, Mario Bruno e Nicola Sanna, insieme ad una delegazione di assessori e consiglieri comunali della città catalana, hanno inscenato un sit-in lungo la strada, annunciando il presidio permanente per tenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica: qualche giorno fa a Roma, in sede di commissione per la Valutazione di impatto ambientale, sono emerse le resistenze degli uffici ministeriali al completamento del primo lotto progettuale, di fatto l'ultimo da realizzare. Secondo i tecnici del Governo, la quattro corsie da Rudas ad Alghero e la bretella per l'aeroporto sono incompatibili con le previsioni del Piano paesaggistico regionale. Nonostante le modifiche apportate al progetto dall'Anas, che ha anche prodotto un report sui flussi di traffico che giustificano l'opera, l'orientamento della commissione Via sarebbe quello di autorizzare solo una strada a due corsie. A questa ipotesi il territorio si oppone con veemenza, tanto che Mario Bruno ha annunciato l'indizione di un referendum consultivo per fine gennaio.

«Domani la Giunta comunale avvierà l'iter, una delibera avvierà formalmente il percorso attraverso cui tutto il Nord Sardegna chiederà la strada a quattro corsie», annuncia il sindaco di Alghero, Mario Bruno. «L'ha già detto il consiglio con voto unanime e lo diranno i cittadini», spiega Bruno prima di ricordare che «il 22 novembre scadrà il termine per la presentazione delle osservazioni a quanto sostenuto dalla commissione, che dovrà poi rilasciare un proprio parere». A quel punto toccherà al Cipe assumere una decisione, che potrebbe anche non tener conto della Via.

«È una strada progettata negli anni Ottanta, quindi non sottoponibile ai limiti del Ppr, e sottoposta a continui adeguamenti per limitare l'impatto ambientale - conclude il sindaco - ci sono i soldi e c'è la volontà del territorio e di chi lo rappresenta, la strada deve essere completata». Per Nicola Sanna, che presiede la Rete metropolitana del Nord Sardegna, «l'isola non può accettare l'interruzione di un'opera progettata prima del Ppr». Per questo serve «la mobilitazione di tutto il territorio, che è essenziale per evitare che i soldi già stanziati vengano persi - aggiunge - anche perché si tratta di un'opera strategica per tutto il Nord Sardegna».

Per Sanna è fondamentale «garantire collegamenti rapidi tra strutture fondamentali come gli aeroporti di Alghero e di Olbia e il porto di Porto Torres, garantendo una viabilità degna degli standar europei». Per il consigliere regionale Raimondo Cacciotto del Pd, già vicesindaco di Alghero, «la Regione è in prima linea, ha sempre condiviso il progetto col Comune di Alghero e ritiene il progetto compatibile con il Ppr». Secondo lui, «se il governo ha cambiato idea deve dirlo chiaramente e deve dire a cosa servono le risorse e perché le vuole destinare altrove».

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