La Nuova Sardegna

Alghero

Coronavirus, l'epidemiologo sassarese Sotgiu: salute ed economia vanno gestite assieme

Il professor Giovanni Sotgiu dell'università di Sassari
Il professor Giovanni Sotgiu dell'università di Sassari

L'esperto nel team multidisciplinare voluto dal Comune di Alghero per gestire la fase 2

30 aprile 2020
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SASSARI. «Da due mesi sento dire che prima occorre pensare alla salute, ma l'economia non è né secondaria né slegata, bisogna pensare subito un modello economico capace di adattarsi a eventi straordinari come un'epidemia e in grado di investire sull'efficienza del sistema sanitario e sulla sua sostenibilità anche difronte a eventi critici». È l'affermazione in controtendenza di Giovanni Sotgiu, epidemiologo e ordinario del Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e sperimentali dell'Università di Sassari, componente dell'Unità tecnico-operativa messa in piedi dal Comune di Alghero per tracciare un percorso multidisciplinare attraverso cui il territorio possa uscire dalla crisi post-pandemica, ma anche per delineare un modello applicabile altrove.

L'approccio dello studioso è pragmatico. «Occorre programmare un piano di adattamento ai rischi biologici, che non possiamo permetterci di subire come è accaduto stavolta - afferma Sotgiu - Il problema economico è principale», è la convinzione. «Ho fatto ricerca sulla tubercolosi, tantissimi studi mettono in relazione la povertà con l'aumento delle malattie - afferma - agire per la salute significa anche salvaguardare settori economici fondamentali per la sostenibilità del sistema sanitario». Il suo è un approccio integrato. «Bisogna pensare alla tutela dell'economia insieme a quella della salute, non in antitesi - insiste il professore - dobbiamo occuparci del problema epidemiologico senza sottostimarlo, ma una cosa è lasciare le aziende inattive, un altro consentirgli di operare, anche se a regime ridotto».

Dalla teoria alla pratica, Giovanni Sotgiu lavora nel pool scientifico del Comune di Alghero insieme a Gavino Mariotti, presidente del Dipartimento di Scienze sociali, e con gli urbanisti del Dipartimento di Architettura. L'idea che si sta realizzando è «un modello basato sul sistema di sorveglianza epidemiologica - anticipa il docente - ci si focalizza sul tessuto locale, si acquisiscono i dati epidemiologici e si modula una risposta operativa basata su elementi concreti, definendo protocolli organizzativi che permettano di evitare il blocco delle attività produttive». (Ansa).

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