La Nuova Sardegna

Alghero

«Usca in ritardo e collocata in un condominio»

«Usca in ritardo e collocata in un condominio»

La protesta dei consiglieri di centrosinistra: gli errori in questo campo portano gravi conseguenze 

10 maggio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Anche l’Usca di Alghero (l’Unità di continuità assistenziale) muove i primi passi. Si tratta di “squadre volanti” dedicate alla gestione domiciliare dei pazienti Covid-19 che non necessitano del ricovero ospedaliero: attività fondamentale per la gestione dell’emergenza e per far riprende la normale attività agli ospedali algheresi. Ma per i consiglieri del centrosinistra Valdo Di Nolfo, Pietro Sartore, Mario Bruno, Gabriella Esposito, Ornella Piras, Raimondo Cacciotto e Beniamino Pirisi l’Usca catalana parte con evidente ritardo.

«Questo nuovo percorso conferma l’attenzione che il presidente della Regione e l’assessore alla Sanità rivolgono al territorio del sassarese” annunciava pochi giorni fa in pompa magna - come sempre fuori dal proprio ruolo istituzionale - il presidente del consiglio regionale Michele Pais. Sorvolando sul fatto che se ci fosse stata davvero attenzione da parte della giunta regionale le Usca sarebbero dovute partire molto tempo fa. Ma come si dice: meglio tardi che mai».

Per il centrosinistra le Usca «devono avere una sede logistica per organizzare le uscite, custodire il materiale e i documenti per la clinica, studio epidemiologico. Ma devono avere anche percorsi di sicurezza fondamentali. Bene, allora dove è stata individuata l’Usca ad Alghero? In un condominio cui l’Ats ha alcuni locali in affitto in via Sanzio. Un luogo strategico per la sanità diffusa del territorio che ospita tra gli altri il Consultorio, Servizi alla famiglia, per la donna, per l’infanzia e l’adolescenza. Perchè proprio la scelta di quell’immobile in locazione? Perchè proprio la scelta di un luogo importante e strategico per i servizi alla persona? E sono state adottate e concordate le misure e l’accesso in sicurezza degli operatori e dei condomini presso le loro abitazioni?» La lista degli interrogativi postri dal centrosinistra prosegue: «Gli operatori sanitari delle Usca utilizzeranno il medesimo passaggio del condominio per effettuare la timbratura obbligatoria in entrata e in uscita? Quali sono le misure predisposte per il contenimento del contagio come ad esempio lo smaltimento dei rifiuti dei pazienti positivi? Esiste un secondo ingresso, ma questo basterà a mettere in sicurezza l’immobile?».

La richiesta dell’opposizione è rivolta a conoscere le procedure di prevenzione previste per evitare una commistione tra operatori dell’Usca, operatori e utenti del Consultorio e le famiglie risiedenti nel condominio in questione. «Durante l’emergenza che stiamo vivendo fare è importante, fare in ritardo un errore, fare male potrebbe essere conseguenze inimmaginabili».



Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative