La Nuova Sardegna

Alghero

Proteste social, rimosso il gazebo della discordia

Proteste social, rimosso il gazebo della discordia

Bocciata dai cittadini la scelta di allestire un punto promozionale davanti alla Torre di San Giovanni

11 settembre 2020
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ALGHERO. Polemiche a non finire per alcuni gazebo, poi eliminati di gran fretta nella tarda mattinata di ieri, che andavano a coprire parzialmente la Torre di San Giovanni e l’installazione realizzata due anni fa dagli studenti del liceo artistico per celebrare il corallo simbolo di Alghero in occasione della candidatura Unesco tra le città creative. Un’opera che in poco tempo è diventata uno degli scorci più fotografati della Riviera del Corallo subito dopo i tramonti su Capo Caccia. E la polemica parte proprio da questo punto. Sono stati semplici cittadini a postare su Facebook la foto che in pochi minuti ha fatto registrare centinaia di condivisioni con commenti negativi, alcuni purtroppo anche oltre i confini del lecito. Nessuno ha puntato il dito su chi ha allestito la struttura, ma su chi ha concesso l’autorizzazione.

Va precisato che la struttura faceva parte dell'evento Casa Sardegna, legato alla manifestazione motoristica Scala Piccada, per la promozione di aziende del territorio. Tutti concordi che Casa Sardegna è un evento importante, ma il gazebo in quella posizione non è stato proprio gradito. Tra gli indignati Alessandra Casu, docente alla facoltà di Architettura, che ha commentato con una domanda retorica: «Era l’unico suolo pubblico disponibile?». Dall’Artistico la professoressa Lucia Naitana ha evidenziato che la scuola si è resa disponibile per proseguire la collaborazione con l’amministrazione comunale e per il restyling dell’installazione nella torre di San Giovanni nel rispetto delle norme Covid.

Alle polemiche dei semplici cittadini si sono aggiunte quelle dell’opposizione di centrosinistra: «Non si possono oscurare un monumento e una installazione simbolo della città. Uno sfregio di cattivo gusto. Grazie alla denuncia dell’opposizione e soprattutto all’indignazione dei cittadini, l’amministrazione fa marcia indietro. Ora speriamo che si intervenga per sistemare l’installazione dedicata al corallo e magari ripartire con gli allestimenti urbani che, in questi due anni di amministrazione sardo-leghista, si è, improvvidamente, scelto di abbandonare».

La replica arriva dall’assessore al turismo Marco Di Gangi: «Forse la scelta non sarà stata la più felice, capisco le reazioni e in poco tempo è stata trovata una nuova collocazione, pur sottolineando che questa non è una decisione di giunta ma nasce da una pratica Suape. Negli ultimi anni quello spazio ha ospitato più di una iniziativa: Che il problema sorga perché è cambiata l’amministrazione comunale?».

Nicola Nieddu



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