Il Wwf: «Serve un piano urbanistico dedicato al sottosuolo»
ALGHERO. «Piove, Alghero si allaga, non è una novità. Accade sempre più frequentemente in occasione di acquazzoni insistenti che riversano sulla terra grandi quantità di acqua piovana concentrata in...
26 settembre 2020
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ALGHERO. «Piove, Alghero si allaga, non è una novità. Accade sempre più frequentemente in occasione di acquazzoni insistenti che riversano sulla terra grandi quantità di acqua piovana concentrata in poco tempo. Per questo serve un piano urbanistico del sottosuolo». È la proposta del delegato del Wwf Carmelo Spada, che di fronte all’ennesima situazione difficile causata secondo lui dal cambiamento climatico chiede all’amministrazione comunale di attivarsi anche a lunga scadenza.
«Il cambiamento climatico in atto ci costringe a trovare opportuni sistemi di adattamento. Le piogge concentrate nel volgere di poco tempo mettono in crisi i sistemi di raccolta delle acque piovane e trattamento, che vanno puntualmente in tilt determinando allagamenti nelle solite parti della città – scrive Spada – . Questo fatto crea criticità alla viabilità e alla qualità della vita dei cittadini che si ritrovano sempre più spesso “allagati in casa”. Per fronteggiare questi eventi che sono sempre più frequenti – aggiunge – è auspicabile un piano urbanistico del sottosuolo capace di mitigare il cambiamento climatico in atto. È necessaria un’analisi delle criticità e una conseguente pianificazione del sistema fognario, depurativo e di raccolta delle acque di prima pioggia. Il nuovo sistema della rete del sottosuolo dovrà far fronte agli eventi meteorologici intensi o repentini, evitare gli allegamenti delle strade cittadine e che le acque di prima pioggia si mescolino a quelle nere confluendo direttamente in mare senza adeguato trattamento in quanto si compromette la qualità del nostro mare». «Congiuntamente al Puc è opportuno programmare un adeguato piano urbanistico del sottosuolo che dovrà consentire la qualità ambientale alle presenti, alle future generazioni e conseguire l’obiettivo del bene comune» ha concluso Carmelo Spada.
«Il cambiamento climatico in atto ci costringe a trovare opportuni sistemi di adattamento. Le piogge concentrate nel volgere di poco tempo mettono in crisi i sistemi di raccolta delle acque piovane e trattamento, che vanno puntualmente in tilt determinando allagamenti nelle solite parti della città – scrive Spada – . Questo fatto crea criticità alla viabilità e alla qualità della vita dei cittadini che si ritrovano sempre più spesso “allagati in casa”. Per fronteggiare questi eventi che sono sempre più frequenti – aggiunge – è auspicabile un piano urbanistico del sottosuolo capace di mitigare il cambiamento climatico in atto. È necessaria un’analisi delle criticità e una conseguente pianificazione del sistema fognario, depurativo e di raccolta delle acque di prima pioggia. Il nuovo sistema della rete del sottosuolo dovrà far fronte agli eventi meteorologici intensi o repentini, evitare gli allegamenti delle strade cittadine e che le acque di prima pioggia si mescolino a quelle nere confluendo direttamente in mare senza adeguato trattamento in quanto si compromette la qualità del nostro mare». «Congiuntamente al Puc è opportuno programmare un adeguato piano urbanistico del sottosuolo che dovrà consentire la qualità ambientale alle presenti, alle future generazioni e conseguire l’obiettivo del bene comune» ha concluso Carmelo Spada.