La Nuova Sardegna

Alghero

Insulti social ai barracelli: denunciati

Insulti social ai barracelli: denunciati

Nei guai 4 algheresi che usavano facebook per minacciare e deridere gli agenti

04 novembre 2020
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ALGHERO . Quattro algheresi sono stati denunciati dal comando dei barracelli di Alghero per insulti e minacce scritte sui social network. Ai quattro, tutti uomini dai trentanni circa in su, con molta probabilità si aggiungeranno altre sei persone, anch’esse di Alghero, che al momento si sta cercando di individuare, grazie alla collaborazione della polizia postale e dei carabinieri, anche perché alcuni di loro ha utilizzato dei nomi di fantasia. Difficilmente potranno farla franca. Nei giorni scorsi dagli uffici dell’avvocato incaricato dal comando dei barracelli sono state avviate le prime azioni legali. «Da un po’ di tempo - ha detto il comandante Riccardo Paddeu - avevamo notato che, in concomitanza con l’uscita di notizie riguardanti i barracelli, sul web si moltiplicavano gli insulti e in alcuni casi le minacce nei confronti del nostro corpo di polizia. In particolare - fa notare il capitano - c’è la convinzione che, sui social network, si possa scrivere qualsiasi cosa impunemente nei confronti dei barracelli, sottovalutando che siamo agenti di polizia». I barracelli, come altri organi di polizia locale, sono agenti di pubblica sicurezza, agenti e ufficiali di polizia giudiziaria e sono pertanto dei pubblici ufficiali a tutti gli effetti. «Diffamare su Facebook - ha proseguito Paddeu - equivale a diffamare sui giornali». Quindi il reato rientra nell'articolo 595 del codice penale, che al comma 3 riporta: «Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a 516 euro».

«Ritengo ormai imprescindibile intraprendere azioni legali contro chi offende e ingiuria i miei agenti - ha aggiunto - l’intero comando ha dimostrato le proprie capacità nel periodo dell’emergenza Coronavirus e lo fa ogni giorno svolgendo le proprie attività di polizia e protezione civile sul territorio col solo obiettivo di tutelare il bene, la salute e il diritto alla sicurezza della comunità e ponendosi sempre con spirito costruttivo e persuasivo anche nelle situazioni più critiche». (n.ni.)



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