La Nuova Sardegna

Alghero

Scoppia la polemica sui lavori al canale Orune

di Nicola Nieddu
Scoppia la polemica sui lavori al canale Orune

Il Consorzio di bonifica: «Non spetta a noi eseguirli e servono due milioni di euro» Il sindaco Conoci: «Non è nostra competenza, la Regione deve contribuire»

09 gennaio 2021
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ALGHERO. Le abbondanti piogge degli ultimi mesi hanno messo a dura prova l'intero territorio algherese e dell'hinterland. Campagne allagate, corsi d'acqua che esondano, terreni che non riescono più a drenare, danni e disagi alla viabilità in una delle stagioni più piovose di sempre. In questi giorni operai e mezzi comunali, ma anche di Forestas e Consorzio di bonifica sono all'opera per ripulire i canali ostruiti.

Il Comune ha fatto sapere che sui canali di propria competenza, per un totale di circa 10 chilometri, sono in atto interventi già dallo scorso mese di ottobre. Il sindaco Mario Conoci ha sollecitato, sia a privati che ad enti diversi, l'esecuzione della pulizia delle parti di proprio interesse e ripristinare quei canali che con il tempo sono stati ostruiti magari per farne un uso diverso. Tra quelli che più preoccupano c'è il canale Orune che si sviluppa tra la laguna del Calich e Porticciolo, per il quale è scoppiata la polemica. A tal proposito il Consorzio di Bonifica della Nurra, con in testa il presidente Pietro Zirattu, ha evidenziato che «Per legge la manutenzione del canale Orune non spetta al Consorzio di Bonifica. Nonostante questo – si legge in una nota –; negli ultimi sei anni abbiamo iniziato a pulire il corso d'acqua e chiesto alla Regione i fondi per concludere l'intervento. Non è mai arrivata risposta, ma ribadiamo la nostra disponibilità a farci ancora carico del problema». Sul canale Orune, evidenziano dal Consorzio di Bonifica, la situazione è complessa e richiede un approccio definitivo: «Ci vogliono almeno due milioni di euro per ripristinare le condizioni minime di sicurezza, ma deve essere chiaro che in vicende come queste le responsabilità vengono da lontano: lungo l'alveo sono presenti da decenni attraversamenti abusivi insieme a rifiuti di ogni genere. È il momento che ognuno faccia la sua parte: come ente siamo pronti a prendere in mano la situazione. In base alla normativa, per quest'opera non potremmo attingere al bilancio consortile. Questo non ci impedisce di chiedere e gestire un finanziamento regionale». Secondo il Consorzio di Bonifica, il problema va affrontato coinvolgendo comune, regione, consorzio e proprietari terrieri.

Intanto gli uffici comunali sostengono che, in base alla documentazione in loro possesso il canale Orune e tutta la restante rete di scolo presente nel comprensorio di bonifica fa capo al Consorzio: «L'amministrazione comunale – ha detto il sindaco Conoci – rinnova la propria disponibilità a lavorare per consentire al Consorzio di ricevere dalla Regione le somme necessarie per l'esecuzione di tutti i lavori».



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