La Nuova Sardegna

Alghero

Conoci: «Pronto ad andare a casa»

di Giovanni Bua
Conoci: «Pronto ad andare a casa»

Il sindaco: «Il Bilancio può essere il capolinea o la ripartenza. Ma basta guerriglie sotterranee»

04 maggio 2021
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ALGHERO. «Se qualcuno pensa che è il momento di andare tutti a casa l’occasione c’è: l’approvazione del Bilancio. Per la quale io non cercherò voti. Nè con fantasiosi riassetti che coinvolgano l’opposizione, né men che mai chiedendo alla mia maggioranza di fare un atto che dovrebbe essere scontato. Il bilancio è lo snodo. E non sarò io a decidere se è il capolinea di questo mandato, o solo una fermata da cui ripartire».

È ferito Mario Conoci. Non tanto dalla guerriglia d’aula, e dallo sciopero del consiglio (la seduta prevista per ieri pomeriggio è stata “sconvocata”), ma per le accuse personali arrivate dalla sua parte politica: «Il solo sospetto avanzato da qualcuno che il sindaco non si occupi dei problemi della sanità e non difenda i suoi concittadini, trascurando il loro diritto alla salute, è un fatto gravissimo – attacca – e di questo chiederò immediatamente conto, perché o questi dubbi sono ritirati o non c’è più modo di andare avanti. Per il resto non giudico corretto strumentalizzare gli storici problemi della sanità algherese in questo momento. Anche perché nessuno in questa materia può dirsi esente da colpe». «Il Covid – continua il sindaco – ha rallentato molti processi, anche se alcuni li ha molto accelerati, come la terapia intensiva, che è stata allestita e oggi funziona per il Covid. Il problema è che per l’accreditamento definitivo e perché funzioni anche dopo il Covid, mancano gli anestesisti, come un po’ ovunque. Quindi il processo si è fermato. Ne vogliono parlare con la Regione, bene, non ci tiriamo indietro. Ma non in maniera pretestuosa».

La sanità d’altronde sembra solo l’ultima trincea dove si combatte una guerriglia che va avanti da mesi. E dove no mancano le occasioni di scontro, palesi o sotterranee che siano. Come la Step, con Conoci che ha ingaggiato in questi giorni un botta e risposta al vetriolo con la società che cura la riscossione coattiva delle entrate comunali, che il 9 maggio lascerà il passo al ritorno della Secal: «È parte del programma – sottolinea il sindaco – e se qualcuno nel mentre ha cambiato idea avrebbe dovuto portare il tema in consiglio comunale per discuterne. Non mi è arrivata nessuna richiesta in merito. Non so se sto toccando interessi grandi o piccoli, anche perché l’unico interesse che conta è quello degli algheresi. E lo può curare meglio il pubblico che un’azienda che inevitabilmente deve pensare al suo tornaconto».

Sul rimpasto poi: «Se ne parla da mesi. E dico sempre la stessa cosa. Io non ho chiusure, e non ci trovo niente di strano ad “aggiustare” in corsa nomi, deleghe, priorità. Quello che trovo strano è che non si vogliano mettere nero su biancho le richieste. Nell’ultima riunione prima del consiglio ho detto proprio questo: mettete per iscritto i vostri punti di vista. La coalizione si deve prendere la responsabilità delle sue scelte e non cercare di scaricarle sul sindaco». Sul “cambio di passo” infine: «Si può sempre fare meglio – chiude Conoci – ma, nonostante la drammatica congiuntura, si è fatto tanto. E mi dispiace che parte della maggioranza non sia orgogliosa della circonvallazione, dell’ex cotonificio, della casa di riposo o del parco di Tarragona. Degli eccezionali numeri del nostro Hub, della solidarietà dimostrata a tutto il territorio. Potrei andare avanti a lungo, ma non importa. L’importante è ripartire, con lealtà e convinzione. O, con la stessa lealtà, prendere atto tutti insieme che è arrivato il momento di fermarsi. Non sta a me la scelta, ma a tutti quelli che con me hanno iniziato questo progetto, che può ancora andare lontano».

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