In carcere apre l’aula informatizzata
di Nicola Nieddu
Parte dal “Tomasiello” la sperimentazione del Polo universitario penitenziario e del Prap. Mariotti: «Al servizio dei deboli»
2 MINUTI DI LETTURA
ALGHERO. «Una grande possibilità di vita». Può essere riassunto così, con le parole del vescovo della Diocesi di Alghero e Bosa Mauro Maria Morfino, il progetto delle aule didattiche universitarie informatizzate realizzate negli istituti penitenziari di Alghero, Nuoro, Sassari e Tempio. Ieri mattina l'inaugurazione, nel carcere “Tomasiello”, della prima aula penitenziaria dotata di servizi informatici. Una scelta non casuale, quella della casa di reclusione di Alghero, in quanto, come è stato sottolineato, proprio in questo istituto, il 30 aprile dello scorso anno, in piena pandemia da Covid, è stato sostenuto il primo esame in Dad tra uno studente recluso nel carcere algherese e un docente che si trovava a Sassari.
Gli studenti del Polo Universitario Penitenziario sassarese sono così i primi in Italia a fruire delle strumentazioni informatiche installate grazie alla collaborazione tra amministrazione penitenziaria e università di Sassari. Una sperimentazione unica a livello nazionale, frutto di un lavoro che va avanti da diversi anni tra Provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria per la Sardegna (Prap) e Polo Universitario Penitenziario dell'Università di Sassari (Pup Uniss), rispettivamente sotto l’egida del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (Dap) e della Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari (Cnupp-Crui).
L’incontro di ieri si è aperto con i saluti della direttrice del carcere di Alghero, Elisa Milanesi, la quale ha evidenziato con orgoglio il lavoro svolto all'interno della struttura. Maurizio Veneziano, provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, ha coordinato l’incontro, sottolineando il valore della cultura in carcere e quanto sia importante puntare sulla formazione dei detenuti: «è come puntare su una speranza di vita».
Il rettore Gavino Mariotti, oltre che dell’importanza della sinergia, ha parlato di politiche sociali, evidenziando che l’Università sassarese è «al servizio dei più deboli per i quali è fondamentale dotarsi di tecnologie avanzate, capaci di far fare alle istituzioni di alta formazione un salto culturale e infrastrutturale molto importante, volto alla massima inclusività e capillarità nei territori: su queste tematiche Sassari vuole essere un modello di riferimento nazionale».
Più che soddisfatto Emmanuele Farris, delegato del rettore per il Polo Universitario Penitenziario, che ha esordito: «Oggi è una bellissima giornata». Sottolineando poi la capacità di interagire tra istituzioni. Tra i presenti Massimo Parisi, direttore generale del personale e delle risorse del Dap e Franco Prina, presidente nazionale Cnupp. Presenti anche l’assessore regionale Aldo Salaris e la vice sindaca di Alghero, Giovanna Caria, che hanno confermato il pieno sostegno al progetto.
Gli studenti del Polo Universitario Penitenziario sassarese sono così i primi in Italia a fruire delle strumentazioni informatiche installate grazie alla collaborazione tra amministrazione penitenziaria e università di Sassari. Una sperimentazione unica a livello nazionale, frutto di un lavoro che va avanti da diversi anni tra Provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria per la Sardegna (Prap) e Polo Universitario Penitenziario dell'Università di Sassari (Pup Uniss), rispettivamente sotto l’egida del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (Dap) e della Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari (Cnupp-Crui).
L’incontro di ieri si è aperto con i saluti della direttrice del carcere di Alghero, Elisa Milanesi, la quale ha evidenziato con orgoglio il lavoro svolto all'interno della struttura. Maurizio Veneziano, provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, ha coordinato l’incontro, sottolineando il valore della cultura in carcere e quanto sia importante puntare sulla formazione dei detenuti: «è come puntare su una speranza di vita».
Il rettore Gavino Mariotti, oltre che dell’importanza della sinergia, ha parlato di politiche sociali, evidenziando che l’Università sassarese è «al servizio dei più deboli per i quali è fondamentale dotarsi di tecnologie avanzate, capaci di far fare alle istituzioni di alta formazione un salto culturale e infrastrutturale molto importante, volto alla massima inclusività e capillarità nei territori: su queste tematiche Sassari vuole essere un modello di riferimento nazionale».
Più che soddisfatto Emmanuele Farris, delegato del rettore per il Polo Universitario Penitenziario, che ha esordito: «Oggi è una bellissima giornata». Sottolineando poi la capacità di interagire tra istituzioni. Tra i presenti Massimo Parisi, direttore generale del personale e delle risorse del Dap e Franco Prina, presidente nazionale Cnupp. Presenti anche l’assessore regionale Aldo Salaris e la vice sindaca di Alghero, Giovanna Caria, che hanno confermato il pieno sostegno al progetto.