La Nuova Sardegna

Alghero

La città ricorda l’eccidio in carcere del 1945

La città ricorda l’eccidio in carcere del 1945

Deposta una corona d’alloro in memoria dei cinque agenti di custodia uccisi durante un’evasione

19 novembre 2021
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ALGHERO. Ieri mattina, nel cimitero del Mariotti, cerimonia di deposizione di una corona di alloro in ricordo dei cinque agenti di custodia che furono barbaramente trucidati il 18 novembre del 1945 nel tentativo di bloccare l’evasione di sei ergastolani: 76 anni fa persero la vita il vice brigadiere Ettore Scalas, le guardie Giovanni Bacchiddu, Salvatore Doro, Paolo Pittalis e Ugo Cariddi. Alla cerimonia hanno presenziato il sindaco Mario Conoci, la direttrice del carcere Elisa Milanesi, il comandante della polizia penitenziaria Antonello Brancati insieme agli agenti, ai rappresentanti della associazioni degli ex agenti e ai parenti delle vittime.

Nel rapporto che il direttore del carcere algherese di allora, Ugo Costa, inviò al ministero della Giustizia, si legge testualmente: «Ore 4.10 circa di oggi diciotto novembre, mentre agenti di custodia eseguivano ispezione notturna, sezione camerotti, sono stati aggrediti da sei ergastolani, ristretti nella prima cella, armati di coltelli occasionali. Uccisi quattro agenti, feriti gravemente due, tra cui un allievo. I sei ergastolani, compiuto il misfatto, sono riusciti ad evadere, usando le chiavi tolte agli agenti uccisi, scalando la tettoia e il muro di cinta». Questo in sintesi il messaggio che prosegue con i nomi degli agenti uccisi, di quelli feriti, uno dei quali morirà poche ore dopo il ricovero in ospedale, e dei sei detenuti ergastolani evasi: Pasquale Farina, Giovanni Farina, Antello Granello, Giuseppe Satgia, Nicolò Uleri e Antonio Pili.

Il 1945 è l’anno della conclusione della Seconda Guerra mondiale, con la città che due anni prima era stata pesantemente bombardata dagli aerei inglesi, ed è anche l’anno in cui il Corpo degli agenti di custodia entra a far parte delle forze armate con passaggio alle dipendenze del ministero di Grazia e Giustizia. Il carcere algherese era un bagno penale tra i più duri della Sardegna. (n.n.)

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