Denuncia Cisl: «L’Aias licenzia una lavoratrice con handicap»
Il sindacato contro l’associazione che assiste i disabili: decisione paradossale e inaccettabile
CAGLIARI. L'Aias, l’associazione che si occupa dell’assistenza ai portatori di handicap, licenzia una lavoratrice portatrice di handicap, che è anche una dirigente sindacale. A denunciare la paradossale vicenda è la Cisl regionale, per bocca dei segretari generale e regionale Davide Paderi e Ignazio Ganga.
La vicenda riguarda una lavoratrice Oss che, in seguito a una malattia, è rimasta invalida. La commissione medica della Asl di Carbonia, dopo la riabilitazione, l’ha dichiarata non più idonea a svolgere il compito di operatore sociosanitario indicando la necessità di un cambio di mansione per adeguarla al suo stato di salute. L’Aias, però, ha deciso di licenziarla, un gesto che la Cisl definisce «inqualificabile che impegna tutto il sindacato a proseguire una battaglia per i lavoratori Aias coinvolti nella crisi, che non meritano una situazione così grave».
«Il licenziamento - scrivono Davide Paderi e Ignazio Ganga - rappresenta l'ennesima provocazione, oltre a una volontà antisindacale sempre più manifesta alla quale la Cisl risponderà in tutte le sedi e con grande fermezza, considerata l'arroganza con cui l'Associazione continua a gestire le vicende lavoristiche che in meno di un anno hanno riscontrato una raffica di licenziamenti, insieme ai noti ritardi nell'erogazione dei salari. Stupisce che proprio l'Associazione che ha come “mission” il miglioramento della qualità della vita delle persone con handicap, compia un gesto in totale contrasto con i suoi principi ispiratori non applicando, rispetto alla lavoratrice in questione, le indicazioni della commissione medica della Asl 7 di Carbonia. Infatti la commissione aveva stabilito che la condizione invalidante (sopraggiunta in costanza di lavoro) era circoscritta alle funzioni originarie della lavoratrice, mentre riconosceva alla la perfetta idoneità a svolgere altre mansioni, peraltro maturate e certificate alla stessa nell'ambito del previsto percorso di formazione e riqualificazione delle persone interessate ai processi di cassa integrazione».
Secondo la Cisl e la Federazione dei lavoratori dei pubblici servizi, il licenziamento «è in totale violazione delle norme e regole in materia di rapporto di lavoro applicate in tutte le aziende sia pubbliche che private del Paese». Da qui anche la richiesta del sindacato di «un risolutivo intervento dell'assessore regionale della sanità, Luigi Arru, e della competente commissione consiliare».