La Nuova Sardegna

Cagliari

Area industriale di Sarroch, i movimenti pro territorio alzano al voce

Area industriale di Sarroch, i movimenti pro territorio alzano al voce

Il cartello di associazioni Diritto Lavoro, Aria Noa, Salva Mare e Movimento dei pescatori non indietreggia sulla richiesta di maggiore controllo sull’area

04 giugno 2014
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SARROCH. Non mollano certo la presa. Anzi. I movimenti pro territorio sono pronti a organizzare nuove manifestazioni per far sentire la loro voce. Il cartello di associazioni Diritto Lavoro, Aria Noa, Salva Mare e Movimento dei pescatori non indietreggia sulla richiesta di maggiore controllo sul territorio. E, soprattutto, la diminuzione dei vincoli attorno all'area industriale. La protesta è riecheggiata le scorse settimane all'ingresso della Saras, con la fascia rivierasca inaccessibile ai pescatori. «La verità è che nei dintorni della raffineria non riusciamo ad entrare. Non riusciamo neppure a portare il prodotto ittico nelle nostre case». Disperazione e rabbia. Perché, oltre all'impero petrolifero ed alle aziende collegate, nella zona industriale di Sarroch sembra esserci il deserto. Una delegazione di lavoratori sono stati ricevuti dal sindaco Salvatore Mattana, che ha promesso una mediazione con un tavolo tra i vertici della Saras, la Capitaneria di porto e gli altri organismi interessati alla problematica. Le statistiche più preoccupanti si registrano sull'impennata dei senza lavoro, anche da queste parti. «Purtroppo – evidenziano le associazioni – la situazione è drasticamente peggiorata negli ultimi anni, con la mancata integrazione tra industrie e territorio. Un solo esempio. L'innalzamento delle emissioni sonore e le emergenze ambientali». (luciano pirroni)

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