La Nuova Sardegna

Cagliari

cagliari

Chirurgia robotica, asportati cinque organi colpiti da tumore

Chirurgia robotica, asportati cinque organi colpiti da tumore

Eccezionale intervento all'ospedale Brotzu: il paziente, operato perché affetto da neoplasia, ha subito solo una ferita di sei centimetri e si alzato dal letto il giorno successivo all'intervento

15 dicembre 2014
1 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Cinque organi affetti da tumore asportati con un solo intervento senza "massacrare" il paziente. Graziie alla chirurgia robotica all’ospedale Brotzu di Cagliari è stato effettuato un eccezionale intervento, il primo di questo genere in Italia ed Europa, che ha consentito di asportare su uno stesso paziente più organi affetti da neoplasia con una tecnica mini-invasiva.

A dirigere il delicato intervento nella sala operatoria di Urologia robotica è stata l’equipe coordinata dal dottor Mauro Frongia che in poche ore ha concluso con successo l’operazione.

Il paziente, di 67 anni, ha riportato una piccola ferita lunga solo sei centimetri, ha potuto alzarsi dal letto il giorno dopo ed è stato dimesso in pochi giorni.

«Il quadro clinico del paziente risultava molto complesso», ha spiegato Frongia: «Era arrivato in reparto per un tumore alla vescica ma dagli accertamenti abbiamo riscontrato la presenza di neoplasie anche al rene e al surrene sinistro, all’uretere e alla prostata».

Con la chirurgia "a cielo aperto" come ha sottolineato il chirurgo, l’intervento sarebbe stato molto più rischioso e avrebbe comportato un danno importante ai tessuti e un decorso post operatorio lungo e doloroso. «Si tratta del primo caso in cui la chirurgia robotica è stata utilizzata per un quadro clinico così complesso», ha ribadito il direttore della struttura di urologia robotica del Brotzu, che con questa tecnologia effettua anche interventi di trapianto di rene.

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative