Dolianova, comunità La Collina senza soldi: i ragazzi rischiano il carcere
L'appello di don Ettore Cannavera perché la Regione versi le somme stanziate con la legge finanziaria
CAGLIARI. «Sto perdendo gli operatori perché dalla Regione da nove mesi non arrivano i soldi: i ragazzi torneranno in carcere». È l'appello disperato di don Ettore Cannavera, fondatore e anima della comunità La Collina a Serdiana, la struttura che offre ospitalità ai ragazzi sino ai 25 anni, come misura alternativa alla detenzione.
«Questa comunità è nata 22 anni fa - ha spiegato il sacerdote - con finanziamenti regionali, ed è andata bene a tutti. Che cosa facciamo? C'è un ragazzo da noi che lavora, si è fidanzato. Da gennaio lo rimandiamo in carcere?». La situazione, tradotta in numeri, è questa: «La comunità - sintetizza don Cannavera - aveva sette operatori e ora, siccome non ci sono più gli stipendi, ne ha solo due. Attualmente sono rimasti quattro ospiti. Ma la comunità ha già detto no a tante richieste. E qualche ragazzo ha già dovuto lasciare La Collina. È assurdo: un giovane qui costa trenta euro al giorno perché vive del suo lavoro». Quanto serve? Duecentomila euro.
I fondi erano stati stanziati da marzo nella Finanziaria. «Ieri - ha precisato don Ettore - è arrivata dalla Regione una comunicazione: i soldi arriveranno. Sì, ma quando? Noi non lo sappiamo». Non soltanto attività di recupero, la comunità è diventata anche centro culturale e polo di aggregazione per il territorio: è casa editrice e redazione di una rivista.
«Siamo contro le carceri minorili - ha sottolineato il sacerdote - noi dobbiamo dare altre risposte, non si educa senza libertà. Da noi sono arrivati 72 ragazzi, 12 condannati per omicidio. In 160 sono venuti per i permessi premio». Conclusione: «Io non voglio mollare - ha affermato - vogliamo solo fare opera di sensibilizzazione perché vogliamo andare avanti».