La Nuova Sardegna

Cagliari

Uta, detenuto dà fuoco alla cella per la quinta volta

Il carcere di Uta
Il carcere di Uta

Salvato in extremis dagli agenti che però sono stati aggrediti dall'uomo

06 maggio 2021
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UTA. Un detenuto appicca un incendio nella propria cella nel carcere di Uta, salvato in extremis dagli agenti. Uno di loro ha riportato ustioni al volto, un altro è stato aggredito dallo stesso detenuto e altri due sono rimasti intossicati dal fumo. Lo ha reso noto il segretario regionale della Uil-Polizia Penitenziaria, Michele Cireddu, che fa anche sapere che è la sesta camera di detenzione distrutta dal detenuto autore dell’incendio.

«Proprio ieri – dice Cireddu - abbiamo esternato alla Direzione il grido d’allarme dei poliziotti che lavorano nelle sezioni detentive. Quelli del nuovo incendio sono stati momenti estremamente concitati, i poliziotti hanno rischiato la propria vita per trarre in salvo il detenuto alla sua sesta prova di forza. Si e’ sfiorata la tragedia, la tempestività con cui il nostro personale è intervenuto ha permesso di mettere in salvo il reclsuo, domare le fiamme e mettere in sicurezza l’intera sezione detentiva».

L’autore dell’incendio avrebbe cercato di ostacolare i soccorsi e nella concitazione è riuscito a sferrare un pugno nella schiena di un agente che lo stava portando fuori dalla camera, un collega ha riportato delle u-stioni sul volto e gli altri due sono stati intossicati dal fumo.

«Stiamo parlando di un detenuto trasferito dalla penisola in quanto autore di episodi analoghi prosegue Michele Cireddu -, ma mentre per le altre regioni sembra molto semplice assegnare, tramite i palazzi romani del Dipartimento, i detenuti ingestibili agli istituti in Sardegna, constatiamo che è quasi impossibile ottenere il risultato inverso. Proprio nella giornata di ieri si e’ tenuta una riunione tra i rappresentanti dei lavoratori e la Direzione dell’Istituto ed ho personalmente esternato all Direttore il grido d’allarme dei poliziotti che lavorano nelle sezioni detentive, sempre piu’ stanchi ed esposti ad un rischio quotidiano elevatissimo».

Gli agenti che lavorano nelle sezioni sarebbero in numero sempre più’ esiguo e sono costretti a gestire un numero esorbitante di detenuti psichiatrici e particolarmente facinorosi. «Gli eventi critici si susseguono conclude il segretario regionale di Uil-Polizia Penitenziaria - proprio a causa della “particolarità” dei detenuti che vengono inviati a Uta . Il personale stoicamente continua a reggere l’urto e l’intervento di ieri ne è l’esempio, ma diventa sempre più difficile soprattutto se dai vertici Dipar-timentali continuano ad ignorare le problematiche degli Istituti sardi».(luciano onnis)

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