La Nuova Sardegna

Cagliari

Portoscuso, proteste ambientaliste per la pista ciclabile di Capo Altano

Portoscuso, proteste ambientaliste per la pista ciclabile di Capo Altano

Istanza di accesso civico agli atti da parte di Grig: "Al di là delle autorizzazioni resta triste l'operazione effettuata su un luogo da preservare"

16 gennaio 2022
1 MINUTI DI LETTURA





PORTOSCUSO. Una pista ciclo-pedonale al posto di una stradina di campagna a Capo Altano, nel comune di Portoscuso. Una striscia rossastra tra la vegetazione che però non piace agli ambientalisti. Il ragionamento è semplice.

«Una pista così migliora una periferia cittadina ma degrada un ambiente fino a prima integro», denuncia il Gruppo di intervento giuridico (Grig). Impatto pesante, secondo gli ecologisti. Per loro quel colore dato alla pista «richiama i fanghi rossi con segnaletica visibile da lunga distanza».

Tutto questo in un ambiente naturale da paradiso: «Costa alta, falesie dove vola il Falco della Regina, macchia mediterranea, l'odore del mare e lo sciabordio delle onde. Area costiera tutelata con il vincolo paesaggistico in gran parte dei terreni appartenenti al Demanio civico».

Per questo il Grig ha inoltrato istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti per verificare la sussistenza delle necessarie autorizzazioni amministrative. Coinvolti il Ministero della Cultura, la Regione Sardegna, il Comune di Portoscuso, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, la Provincia del Sud Sardegna, il Corpo Forestale. Informata, per conoscenza, anche la Procura di Cagliari.

«Al di là della presenza o meno delle autorizzazioni di legge - sottolinea l'associazione - rimane tristissimo il modus operandi per un ambiente che meriterebbe ben altra cura». (ANSA).

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative