La Nuova Sardegna

Cagliari

La tragedia

L’ultimo saluto ad Aurora e Riccardo, i fidanzati 17enni vittime dell’incidente di Iglesias


	(foto mario rosas)
(foto mario rosas)

Al funerale alla chiesa di Nostra Signora di Valverde i compagni di scuola, gli amici e i familiari: l’addio con il rombo dei motorini e decine di palloncini bianchi

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Iglesias Ultimo saluto ad Aurora e Riccardo fra lacrime e il dolore del popolo dei giovani iglesienti, primi  i compagni di scuola e i loro professori, stretti ai familiari dei due sventurati ragazzi nel momento  dell’immane dolore generale. E poi, al termine delle esequie,  il rombo dei motorini  degli amici – tanti  con le magliette bianche o nere con le foto dei due compagni scomparsi – e dei soci del moto club di Iglesias, a cui erano iscritti Riccardo e il padre, con centinaia di palloncini bianchi, con la scritta “Proteggeteci dall’alto”,  liberati nel cielo azzurro di un caldo pomeriggio autunnale. Un addio straziante per accompagnare “due di noi”, strappati tragicamente alla vita nella notte fra sabato e domenica  da una inspiegabile disgrazia stradale alle porte della città. Aurora Marcia e Riccardo Lai, uniti nella morte come lo erano nella vita di teneri fidanzatini, entrambi diciassettenni e compagni di classe  nella 4^ A del liceo Scienze Umane “Baudi di Vesme”, hanno portato nel piazzale della chiesa di Nostra Signora di Valverde – dove è stato celebrato il rito funebre -   una folla immensa di iglesienti e dei paesi vicini, tutti uniti nello sconcerto e nella commozione.

Le due bare coperte di rose bianche, color legno quella di  Riccardo e bianca per Aurora, sono state allineate davanti ai familiari e ai parenti più stretti, agli amici di sempre e compagni di classe, con vicini i professori e dirigenza scolastica del “Baudi di Vesme”, tutti ancora increduli davanti a tale immane tragedia. Il rito funebre è stato  celebrato dall’arcivescovo emerito di Cagliari e vescovo di Iglesias  Arrigo Miglio, presente l’intera amministrazione comunale,  che ha pronunciato una toccante e commossa omelia, invitando i giovani alla prudenza davanti alle insidie della strada e dei giorni d’oggi. Poi il mesto corteo a piedi verso il confinante cimitero per la tumulazione con i feretri portati a spalla e l’ultimo saluto agli indimenticabili Aurora e Ricky. Oggi, giorno del rientro a scuola, sarà difficile per professori e compagni di classe fare lezione davanti ai banchi vuoti dei due ragazzi volati in cielo. (l.on)

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